Le immagini di fiori visitati da api, pubblicate in Su Calendariu 2019, ci accompagneranno con cadenza mensile per conoscere il mondo delle api non solo perché questi meravigliosi insetti ci offrono diversi prodotti preziosi per la nostra salute ma, soprattutto, per la loro attività di impollinatori; infatti, sono responsabili di circa il 70% della fecondazione di tutte le specie vegetali viventi sul pianeta, garantendo circa il 35% della produzione globale di cibo.
Molti, quando sentono parlare di api, le associano a quello che è il frutto più tangibile del loro lavoro: il miele, utilizzato dall’uomo fin dalla preistoria, in particolare prima della scoperta dello zucchero da canna e da barbabietola, perché era l’unico dolcificante conosciuto. In realtà l’ape svolge altre funzioni molto più importanti rispetto alla produzione del miele: il servizio di impollinazione e il monitoraggio ambientale. Inoltre ci offre una gamma di altri prodotti preziosi per la nostra salute quali il polline, la pappa reale, la propoli, il veleno.
Nell’antichità, l’asfodelo, presente nella medicina fin dai tempi di Ippocrate (IV secolo a.C.), era l’erba degli eroi, pianta sacra del mondo inferico nella vita ultraterrena. Giovani steli e semi abbrustoliti venivano utilizzati come cibo. Dai gambi raccolti e sezionati prima dello sbocciare dei fiori si ottiene ottima materia prima per la produzioni di contenitori resistenti, anche di grandi dimensioni. Dall’intreccio dei cauli di asfodelo si ottengono manufatti di uso quotidiano comunemente presenti nelle case di Sardegna. Oltre alla produzione domestica, a Flussio e Tinnura (Oristano), accanto ad abili cestinaie che lavorano d’intreccio sulla soglia delle loro case, è attiva una cooperativa giovanile dove è possibile trovare caratteristici cestini, tra cui “corbule e canisteddas”.
Paolo Detoma
Nell’immagine: Ape su fiore di Asfodelo (Asphodelus ramosus), foto di Pietro Paolo e Noemi Cera