1819 – 2019 duecento anni fa, nel febbraio del 1819, il generale Alberto Ferrero della Marmora sbarcava per la prima volta in Sardegna.
Una data che non sarebbe memorabile se non fosse stato l’inizio di un innamoramento della Sardegna da parte del La Marmora, che lo portò a dedicare trent’anni della sua vita allo studio scientifico dell’Isola.
All’età di trent’anni, con alle spalle l’esperienza militare nell’esercito napoleonico e qualificati studi scientifici, sbarcò in Sardegna e nel corso degli anni realizzerà la prima rilevazione geologica dell’isola, la sua carta geografica e pubblicò due grandi opere di tre volumi ciascuna. Si dedicò a numerosi studi di mineralogia, materia intorno alla quale si stabilì una amichevole relazione scientifica con Quintino Sella, al quale si deve l’iniziativa della collocazione nella basilica di San Sebastiano di un monumento sepolcrale con un busto dello sculture Vela.
A Cagliari ieri vi è stata una manifestazione del Corpo dei Granatieri di Sardegna a cui appartenne il La Marmora ed una conferenza del prof. Giorgio Pellegrini, che fu assessore alla Cultura del Comune di Cagliari nel 2009 quando si tenne la mostra organizzata con il centro studi Generazioni e Luoghi ed E20Progetti.
A Biella Battista Saiu, presidente dell’Associazione Su Nuraghe, e Francesco Alberti La Marmora hanno trascorso un momento di raccoglimento presso il monumento nel ricordo di questo personaggio.
Patrizia Garzena
Nelle immagini: Francesco Alberti La Marmora e Battista Saiu presso il monumento dedicato da Quintino Sella ad Alberto; Caricatura di Alberto La Marmora che compare sul Voyage; articolo del giornale Unione Sarda del 11.02.2019.