Inaugurata a Saint-Tropez la mostra retrospettiva su Ilio Burruni (Ghilarza 1917- Bioglio di Biella 2016). Sabato scorso, nella centralissima sala Jean Despas, una nutrita rappresentanza del Circolo Culturale Sardo di Biella con le “Voci di Su Nuraghe” ha fatto da colonna sonora proponendo un repertorio di canti in omaggio a Ilio Burruni e al sindaco della città della Costa Azzurra, Jean Pierre Tuveri, sardo di seconda generazione, originario di Collinas (Cagliari), nato in Francia nel 1938.
Accanto alla famiglia di Ilio, presente la moglie Adele e il figlio Rodolfo, l’amico Henri Prévost-Allard ha voluto condivide con il pubblico delle grandi occasioni alcuni ricordi dell’artista sardo-biellese durante le sue permanenze in Costa Azzurra.
“Ho incontrato Ilio Burruni per la prima volta nel luglio 1967 – ha esordito Henri – Arrivò alla Bastide Allard con la signora Puy, che gli aveva messo a disposizione un piccolo studio a casa sua, per un pomeriggio all’insegna del bridge. Ilio Aveva 50 anni, io ne avevo 22, ma subito una corrente di simpatia, quindi affetto, si stabilì tra noi attraverso una passione comune, la pittura, abolendo il confine degli anni. Distanza tanto meno sentita in quanto Ilio, come tutti gli Italiani della sua generazione e del suo ambiente, parlava molto bene il francese.
Molte persone dipingono; pochi lo fanno in modo eccellente; ancora più rari sono quelli che, alla fine di una lunga ricerca, raggiungono un loro peculiare stile, una singolare scrittura che consente di identificarli a prima vista: i Maestri! Ilio era un maestro!
Dai «Primitivi Italiani» del Primo Quattrocento rinascimentale come Paolo Uccello o Botticelli, ha conservato il principio di sottolineare a matita i contorni delle forme ricondotte alla loro espressione geometrica più semplice. Una parola che esprime la sua estetica è “Armonico”, una onnicomprensiva, innocua, semplice armonia insieme all’essenzialità cioè a nessuna concessione che distragga con dettagli inutili!
Il genio di Ilio è di essere stato in grado di tornare ai fondamenti del Quattrocento e di rielaborarne una scrittura contemporanea.
Dal 1967, Ilio è rimasto fedele a Saint Tropez, soggiornandovi regolarmente, mantenendo un legame inalterabile con la nostra città. Nel 1974 ha esposto bellissime opere alla « Galerie des deux rues » gestita dal gallerista Ivan Hor.
Saint Tropez è stato con l’Italia e il Brasile, uno dei luoghi fonte di ispirazione per Ilio. Ogni estate lo portava qui.
Dopo la morte della signora Puy, dovendo abbandonare la casetta che usava come laboratorio da lei messa a sua disposizione, gli ho proposto di condividere la mia Bastide Allard, è stato un periodo di grande gioia e felicità che rimane impresso nel mio cuore. Nel 1992, gli chiesi di riprodurre i ritratti di famiglia ; mi erano stati rubati durante una rapina il 28 ottobre 1977. Ilio sulla base di diapositive delle tele rubate ha fatto un lavoro straordinario, rendendo queste riproduzioni, fedeli all’originale, un’autentica opera in cui è apparsa la sua più vera mano.
Qualche anno dopo, mentre mi confidava certe difficoltà finanziarie, lo esortai a prendere posto sul porto. Era riluttante, obiettando che non era il livello in cui si riconosceva. Gli ho spiegato che era sufficiente adottare uno stile più popolare. Alla fine ha accettato. Ricordo il suo sguardo impotente il suo primo giorno, ma presto il crescente successo lo spronò. Aveva avuto molto coraggio per fare quel passo, ma l’ammirazione che riscuoteva lo stava premiando. Utilizzò, poi, un monolocale in place Celli. È così che è nato il periodo Bu, e molto rapidamente Bu si è fatto un nome e una clientela fedele … che ha anche iniziato ad acquisire l’autentico Burruni.
Gli anni passarono. Troppo veloci. L’ultima estate che trascorse un breve periodo a Saint Tropez, poco prima di partire per l’Italia alla fine di agosto 2014, sono andato a trovarlo nel suo studio. Mi prese tra le sue braccia per stringermi al suo cuore, dicendo: “Henri, ho 98 anni.” Molto commosso, gli dissi che avremmo fatto una grande retrospettiva del suo lavoro per celebrare il suo centenario nel 2017. L’ho riferito al nostro sindaco, Jean Pierre Tuveri, Sardo, che ha fatto sua l’idea con entusiasmo.
Sfortunatamente Ilio ci ha lasciato il 20 febbraio 2016. Nato il 25 aprile 1917, avrebbe compiuto 100 anni, l’anno successivo. Sono andato, naturalmente, al suo funerale, giurando di offrirgli un tributo postumo a Saint Tropez. Questo è ciò che il sindaco di Saint Tropez e l’intero Consiglio Comunale hanno inteso fare dall’11 al 21 maggio nelle Salle Jean Despas. E li ringrazio a nome di tutta la sua famiglia e per me”.
Salvatorica Oppes
Nell’immagine: Saint-Tropes, inaugurazione della mostra retrospettiva su Ilio Burruni con al centro Jean Pierre Tuveri, sindaco della città della Costa Azzurra.