Da Biella a Pozzomaggiore per la beatificazione di Edvige Carboni

Pozzomaggiore, benedizione con il grano al passaggio dell'urna di Edvige Carboni

Sabato 25 maggio è ritornata a casa Edvige Carboni (1880-1952), la mistica di Pozzomaggiore (Sassari) che il prossimo sabato 15 giugno verrà beatificata nel suo paese natale, in Sardegna. Ad accogliere i suoi resti mortali sbarcati ad Olbia, autorità e concittadini in festa, in attesa alle porte orientali dell’abitato, davanti alla chiesa di san Costantino imperatore, al suono delle campane a distesa. Sulla strada, davanti alle abitazioni, si è rinnovato il rito di s’arramadura, con steli di pervinca, foglie di edera e petali di fiori sparsi a terra: un tappeto di fronde verdi a ricoprire la via fino alla parrocchiale di san Giorgio. Sulla soglia delle case che si affacciano sul tragitto, le donne ripetono l’antico gesto del getto del grano bene augurale con formule di benedizione, seguìto dalla rottura del piatto.
Nel 1938, al momento dell’ultima partenza di Edvige, a chi le chiedeva quando sarebbe ritornata, rispondeva. “Già che torrò! E candho appo a torrare, sas istradas de ‘iddha no hana bastare po totta sa zente” (Tornerò! E quando farò ritorno, le strade del paese non basteranno a contenere tutta la gente). Parole premonitrici, confermate della folla che ha salutato il suo odierno rientro a casa dopo 81 anni. Nei momenti di sosta del percorso, cantori del “Cuncordu Planu de Murtas” e del “Coro di Pozzomaggiore”, hanno intonato i “gosos”, lodi i suo onore, composte dal poeta compaesano, Antonio Maria Pinna. In s’isterrida, le parole che introducono la preghiera cantata in versi, quasi un rimando alla profezia della partenza: “Edvige ses torrada/’estida ‘e santu lugore,/ammasetta ‘ogni dolore/e penas cantu che nd’ada”, vale a dire, “Edvige sei tornata/vestita di santa luce/ammansisci ogni dolore e pena”. “Torrada ses a su nidu/chi tat creschidu e ninnada”, (sei tornata al nido che ti ha cresciuto e ninnato), continua la preghiera in limba.
Per la beatificazione, anche da Biella, una nutrita rappresentanza di Su Nuraghe si recherà in pellegrinaggio a Pozzomaggiore, nella speranza che, come Edvige, un giorno, sia possibile rientrare al luogo di origine almeno per diventare terra della terra in cui si è nati, e che tra i miracoli ascrivibili alla nuova beata, quello di poter vivere accanto al proprio nido, liberati dalla sofferenza del dover emigrare.

Salvatorica Oppes

Nell’immagine: Pozzomaggiore, benedizione con il grano al passaggio dell’urna di Edvige Carboni (foto di Eleonora Calaresu)

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