Prossimo appuntamento: giovedì 20 giugno, ore 15:00, Banduleris a spasso per la città, partenza dalla sede di Su Nuraghe, in via Galileo Galilei, 11, con meta la palazzina liberty, sede dell’Hotel Bugella, in via Cottolengo – percorso di 4.800 metri.
Gratificati da un tiepido sole e con l’esperta guida della dott.ssa Bellardone nello scorso mese di maggio si è svolta la consueta camminata dei “banduleris”, i “camminatori” che aveva come meta la visita al Duomo di Biella, con le molte opere pittoriche in esso contenute, la piazza antistante ed il Battistero.
In piazza Duomo, ricordava Bellardone, come durante i lavori di rifacimento della piazza, completati pochi anni fa, la Sovrintendenza avesse fatto menzione della individuazione della esatta posizione dell’antica chiesa di Santo Stefano, di cui durante i lavori è stato possibile far tornare alla luce, quanto meno per una precisa mappatura del sito, alcune parti del luogo di culto e parti della facciata anteriore di età romanica, come pure si era potuto delimitare i confini del cimitero collocato ai lati della chiesa, del quale, durante i lavori, sono state ritrovate antiche tombe, e recuperate alcune ossa di defunti dell’epoca.
Proprio a partire dalla piazza si è sviluppato il discorso storico-artistico centrato sulle origini del cuore storico della città di Biella, iniziando dall’antica pieve dedicata al Santo patrono della città, la cui costruzione viene fatta risalire al X secolo e demolita nel 1873 per far posto alla casa parrocchiale. Di tale chiesa rimane solo il campanile, del secolo XI, quello della odierna cattedrale. L’inizio della costruzione del Duomo di Biella risale all’anno 1402 (una targa in pietra all’interno della chiesa ne ricorda la data), ampliando la precedente Chiesa di Santa Maria al Piano, della quale rimangono soltanto alcuni capitelli ed alcuni affreschi. Alla fine del 1700, con l’istituzione della nuova diocesi di Biella, la chiesa fu di nuovo rimaneggiata. I lavori finanziati dai Savoia diedero un’impronta neogotica all’attuale edificio sacro, arricchito di navate e quattro cappelle laterali, sagrestia, sala capitolare e cripta, originario luogo di sepoltura di vescovi e canonici. Nel Milleottocento all’originale facciata fu aggiunto il pronao, opera di Felice Marandano. In tale periodo vengono anche realizzate le attuali pitture.
Il campanile della cattedrale è separato dal corpo principale della chiesa e fa parte del complesso che comprende anche la casa parrocchiale: unica parte rimasta dell’antica chiesa di Santo Stefano, con cuspide aggiunta alla fine del Quattordicesimo secolo: costruito con ciottoli di fiume posti a spina di pesce e inserti in mattoni, comprende nove livelli dotati su ogni lato di due bifore.
Nel 1806 la cattedrale venne dedicata al Protomartire Stefano, al quale era già dedicata l’antichissima demolita chiesa.
Giovanni Carta
Nell’immagine: banduleris davanti al Battistero di Biella