Museo delle Migrazioni, Cammini e Storie di Popoli di Pettinengo – la mostra “Omaggio a Tavo Burat, Gustavo Buratti Zanchi” – immagini di Andrea Ciprelli parla delle migrazioni dei popoli Romanì ed è rivolta ad adulti e studenti – Info e prenotazione: Idillio, 3343452685 – Ingresso libero.
L’attenzione del Circolo Su Nuraghe alla storia e alla cultura dei popoli Romaní non è occasionale, come indica la scelta di dedicarvi una sezione del Museo delle Migrazioni, Cammini e Storie di Popoli di Pettinengo dove i ritratti del fotografo torinese Andrea Ciprelli dialogano con i pannelli informativi che restituiscono un quadro, sebbene sintetico, della declinazione italiana del Porrajmos (“divoramento”, “distruzione”): termine che, con il sinonimo Samudaripen, sta a indicare nella memoria di Rom e Sinti il complesso delle persecuzioni subite a opera dei regimi nazisti e fascisti europei, culminate con prigionia, deportazione e eliminazione nel sistema concentrazionario nazista.
La mostra “Omaggio a Tavo Buat, Gustavo Buratti Zanchi” e l’atto di ossequio del presidente di Su Nuraghe, Battista Saiu al monumento di Berlino avviene a pochi giorni da una data significativa: l’anniversario della “liquidazione” (2-3 agosto 1944) del «campo per famiglie zingare», ubicato nel settore BIIe di Auschwitz-Bierkanau e in cui l’arrivo del primo gruppo di prigionieri è registrato il 26 febbraio 1943, allorché l’allestimento non era ancora completato. Un campo, come indica il nome stesso, per famiglie e che vide quindi la presenza tra i prigionieri di numerosi ragazzi e bambini: tutti loro, neonati inclusi, furono registrati secondo una serie di immatricolazione specifica, dove il numero di ciascun prigioniero era preceduto dalla lettera Z (per «Zigeuner/Zingeunerin», ovvero ‘zingaro/zingara’).
Rosa Corbelletto Usai*
* Lavora presso Università degli Studi di Torino, Area servizi agli Studenti – Ufficio Esami di Stato e Segreteria del Senato Studenti. Componente del Comitato scientifico del Museo delle Migrazioni, Cammini e Storie di Popoli di Pettinengo, è curatrice degli allestimenti sulle migrazioni dei Popoli Romanì. Tesi di laurea in Storia dell’Europa (Rom e Sinti nell’Italia fascista. Dalle misure di pubblica sicurezza all’internamento civile). Tesi di dottorato su “Internamento e deportazione di Rom e Sinti dall’Italia”
Nell’immagine: Pettinengo, chiesa dei santi Grato ed Eusebio, mostra “Omaggio a Tavo Burat, Gustavo Buratti Zanchi” (archivio)