Con personaggi in abiti tradizionali di diverse regioni d’Italia – Il presepio è visitabile tutti i giorni, da domenica 8 dicembre a domenica 12 gennaio, ore 15:00-18:00 – prenotazioni per le scuole – info Idillio, 3343452685 – ingresso libero
Sabato 7 dicembre, il pubblico delle grandi occasioni ha gremito la chiesa dei santi Grato ed Eusebio, a Pettinengo – Cantone Gurgo – per l’inaugurazione del Presepio delle Migrazioni. Serata di eccezione con il “Coro di Santa Lucia”, di Enköping, proveniente dalla Svezia, accolto dalle “Voci di Su Nuraghe”, di Biella, e dai “Cantori di canton Gurgo”, di Pettinengo.
In una cornice particolarmente suggestiva con l’antico oratorio illuminato da ceri posti sull’altare in attesa dell’ingresso delle “Lucie”, fanciulle vestite di bianco con una fascia rossa in vita e una candela accesa in mano.
Sono entrate cantando, nel buio rotto dalle loro candele, fino al presbiterio, salutate dall’applauso dei presenti alla fine del brano d’ingresso. Il breve corteo era aperto da una giovane con in testa un luminoso serto di candele a rappresentare la santa vergine martirizzata a Siracusa nel IV secolo. Universalmente venerata, in Svezia Santa Lucia è considerata la regina che reca la luce nella lunga notte artica.
In un silenzio carico di pathos, i presenti hanno ascoltato il bel repertorio tratto da Salmi e brani tradizionali eseguiti da voci dolcemente modulate.
In chiusura, la prima strofa in italiano di “Santa Lucia” – la canzone napoletana pubblicata nel 1849 a Napoli, scritta e tradotta in italiano da Teodoro Cottrau, durante la prima fase del Risorgimento, proposta in una delle più note versioni scandinave – mentre le “Lucie” si avviavano all’uscita, scendendo dal presbiterio, alla luce delle candele.
A fare da corona musicale, i “Cantori di Gurgo”, diretti e accompagnati alla chitarra e armonica a bocca da Enrico Fontana, e le “Voci di Su Nuraghe”, dirette da Roberto Perinu, con Valentina Foddanu alla tastiera.
Prima della chiusura, i saluti di Pier Albino Gibello, presidente dell’Ecomuseo della Terracotta di Ronco Biellese, animatore, con Giorgio Rey e la moglie svedese Nenne, della presenza da oltre dieci anni nel Biellese di una bella tradizione radicata nell’Europa più profonda.
Infine, l’attesa inaugurazione del presepio di Mauro Zanella. L’allestimento di ambiente alpino si sviluppa su cinque livelli prospettici: a fare da fondale, la gigantografia di Michele Santeramo dominata dal Mucrone, case in stile Valser, tegge della Valsessera, un castello di tipo valdostano, statue fisse e meccaniche in abiti regionali realizzate dalla Donne del Filet di Su Nuraghe a significare la diversa origine dell’attuale popolazione del Biellese.
Infine, sul tavolo di “su combidu”, “miasce” edulcorate della Valle Cervo, dolci e torte di diversi gusti e fogge e le immancabili specialità sarde a base di mandorle e datteri, il tutto annaffiato da succo caldo e speziato di mele coltivate nelle terre della Malpenga e da vino nuovo delle campagne di Atzara (Nuoro).
Eulalia Galanu
Nell’immagine: Pettinengo, chiesa dei santi Grato ed Eusebio di Gurgo, “Coro di Santa Lucia”, Enköping (Svezia).