Nei giorni scorsi è stato consegnato a Sassari, presso la caserma comando della Brigata “Sassari” intitolata ad Alberto Ferrero della Marmora, “Su Calendariu 2020”, dono biellese ai soldati della Brigata. Le immagini e le didascalie, che caratterizzano questa edizione, la incentrano intorno ai momenti, ai significati ed ai simboli delle celebrazioni dello scorso 17 marzo 2019 presso l’area di Nuraghe Chervu. Sito monumentale posto alle porte della città subalpina, sin dal suo anno di fondazione (2008) è dedicato ai Caduti sardi e biellesi della Grande Guerra, nonché «Agli intrepidi Sardi della Brigata “Sassari”». Luogo di iniziative di memoria e di identità, che si espandono oltre i confini locali, ha al proprio centro il simulacro di un nuraghe, simbolo materiale e concreto degli antichi legami saldamente esistenti tra Piemonte e Sardegna.
L’8 agosto 1720, Vittorio Amedeo II di Savoia, ricevette il Regno di Sardegna in forza dei trattati di Londra (1718) e dell’Aia (1720), governando con il titolo di Re sull’intero Stato, pur restando principe per i Piemontesi, duca per i Savoiardi, ecc. Date importanti nella storia comune di Sardi e Piemontesi, coincidenti anche con la già annunciata quinta incoronazione della statua della Madonna di Oropa, il cui culto venne introdotto nel IV secolo, 1675 anni fa, grazie all’opera evangelizzatrice del sardo Eusebio (Cagliari 286 – Vercelli 371), nominato primo vescovo di Vercelli il 16 dicembre dell’anno 345 da papa Giulio I, proclamato patrono del Piemonte da papa san Giovanni XXIII nel 1961.
Momenti di storia che si intrecciano tra Piemonte e Sardegna, si intensificano negli ultimi trecento anni di Storia comune, divenendo ancora più forti nel Regno sardo che il 17 marzo 1861, con Legge 4671, l’ultima emanata come Regno di Sardegna, diventa la Legge n. 1 del nuovo Regno d’Italia e il Re di Sardegna, Vittorio Emanuele II, diviene primo Re d’Italia continuando a mantenere la numerazione dinastica “II” (secondo), a conferma della continuità con l’antico Regno sardo. Con il referendum del 2 giugno 1946, la forma istituzionale del Regno viene nuovamente cambiata, divenendo l’attuale Repubblica Italiana.
Simmaco Cabiddu
Nell’immagine: Sassari, Caserma Comando Brigata “Sassari”, consegna di Su Calendariu 2020