Le iniziative dei Sardi di Biella e del Liceo Scientifico “Amedeo Avogadro” per non dimenticare la Shoah – Il dirigente scolastico, Donato Gentile e il presidente di Su Nuraghe, Battista Saiu al Piazzo per la benedizione della lapide degli Ebrei biellesi deportati
Lunedì 27 gennaio, alle 10, i ragazzi del liceo scientifico “Amedeo Avogadro” di Biella, accompagnati dal dirigente Scolastico Donato Gentile, saliranno al Piazzo per assistere alla cerimonia commemorativa degli Ebrei biellesi deportati e uccisi nei lager nazisti tra il 1943 e il 1945. Giunti nel ghetto ebraico in vicolo del Bellone troveranno ad attenderli le donne del circolo sardo Su Nuraghe, vestite con gli abiti tradizionali dell’isola, che benediranno con il grano e petali di fiori la lapide posta all’ingresso dell’antica Sinagoga.
Il metaforico “esodo” degli allievi dello Scientifico – che rimanda a quello biblico degli Ebrei d’Egitto – avverrà rigorosamente a piedi e sarà preceduto da un incontro nell’aula magna del liceo cittadino, a partire dalle ore 8, con un ricco programma di interventi. Aprirà i lavori Lucia Azzolina, Ministra dell’istruzione, con un breve messaggio di saluti e auguri a cui seguirà quello della Prefetta di Biella Fabrizia Triolo. Interverrà quindi Rossella Bottini Treves, presidente della Comunità ebraica di Vercelli – Biella – Novara e VCO. Alcuni spunti di riflessione sul significato del Giorno della Memoria saranno suggeriti poi dal prof. Fabrizio Scanzio. Al suo intervento farà seguito la proiezione di un inedito omaggio musicale alla senatrice Liliana Segre, eseguito dagli alunni della scuola media Nino Costa diretti dal prof. Enrico Strobino.
Il prof. Battista Saiu, presidente del circolo Su Nuraghe, parlerà invece dell’olocausto dei bambini disabili e del programma di sterminio “Aktion T4”, a cui è dedicata la mostra “Ricordiamo, perché non accada mai più” attualmente esposta al castello di Verrone. Seguiranno la lettura di alcuni brani sulla Shoah fatta dagli allievi del Liceo Scientifico, la video-testimonianza di Sami Modiano e le conclusioni del prof. Graziano Euro.
Mantenere viva la memoria dello sterminio di milioni di persone innocenti è fondamentale per evitare che – come purtroppo ci ricordano alcuni recenti episodi di cronaca – un passato che si credeva sepolto, torni subdolamente a fare capolino. A proposito della stella di David accompagnata dalla la scritta “Juden hier” (qui c’è un ebreo) apparse solo qualche giorno fa sulla porta di casa a Mondovì di Lidia Beccaria Rolfi, deportata e testimone dell’Olocausto, scrive Ezio Mauro sulla Repubblica: «È come se in questa riemersione a dispetto della storia l’Ebreo fosse il punto supremo in cui si raccolgono, si potenziano e si esaltano tutte le pulsioni contro lo straniero, contro l’immigrato, contro l’ospite abusivo, contro il clandestino».
Michele Careddu
Nell’immagine: cerimonia della benedizione della lapide presente sul muro della Sinagoga di Biella, in una foto di repertorio.