Giugno, una parola sarda al mese: C come CAḌḌARÌNA

incipit C in Giampaolo Mele, Die ac NocteRadici e semantica delle parole sarde rivisitate mediante i dizionari delle lingue mediterranee (lingue semitiche, lingue classiche). Laboratorio linguistico di storia e di cultura sarda a Biella

CAḌḌARÌNA in sassarese è chiamata la ‘mantide religiosa’ (Mantis religiosa); a primo acchito sembrerebbe significare ‘Caterina’, dal gr. καθαρά ‘la pura, la vergine, l’immacolata’. Invece la base etimologica sta nell’accadico ḫadālu ‘to tie, knot; legare, annodare; ‘(of spider) tie up, legare’; sum. kad, kadr ‘to tie, weave a mat, legare, tessere una stuoia’. Infatti, quando la mantide sta ferma, agita le zampette anteriori con movimenti che paiono imitare il lavoro del legare, del tessere. Non a caso a Sassari la mantide è detta anche Caḍḍarìna pitzinna drappéra ‘Cadalina apprendista-sarta’.

Salvatore Dedola,
glottologo-semitista

Nell’immagine: l’incipit “C”, in Giampaolo Mele (a cura di), Die ac Nocte. I Codici Liturgici di Oristano dal Giudicato di Arborea all’età spagnola (secoli XI-XVII), Cagliari: AMD Edizioni, 2009

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