Mercoledì 17 giugno, ore 20:30, conferenza virtuale – webinar di diffusione dei risultati – presentazione del lavoro di di ricerca con dati provenienti dalle Scuole primarie “Carlo Boccadelli”, di Verrone, e “Aglietti”, di Cossato, scuole pilota nel progetto etno-linguistico di Su Nuraghe, con due tesi discusse all’Università degli Studi di Pavia
Nuovo appuntamento tra Istituzioni scolastiche di Cossato e Candelo Sandigliano e il Circolo sardo Su Nuraghe di Biella con disseminazione dei risultati raccolti nell’ambito del progetto “Lingua, identità e migrazione”: seminario di divulgazione scientifica, rigorosamente on-line, accessibile a tutti.
Il 17 giugno alle 20:30 sulla piattaforma Google Meets si terrà l’incontro dal titolo: “I suoni dell’identità: la ricerca sociofonetica sui bambini e sulle loro origini”.
Relatori dell’incontro due giovani laureate dell’Università degli Studi di Pavia, le dottoresse Alice Betti e Lia Draetta, che hanno svolto i loro lavori di ricerca sui dati raccolti in collaborazione con le due scuole, nell’ambito dell’attività didattica condotta dalle insegnanti Valeria Antico, Lorella De Luca e Mariateresa Girardi, della Scuola primaria pilota “Aglietti” di Cossato; Cinzia Bossi e Loredana Rosati, della Scuola primaria “Carlo Boccadelli” di Verrone, con la supervisione dalla prof.ssa Chiara Meluzzi dell’Università degli Studi di Pavia, coordinatrice per la parte linguistica del lavoro di ricerca.
Un progetto pluriennale, complesso e ambizioso del Circolo Culturale Sardo di Biella, sviluppato nel Biellese attraverso il Museo delle Migrazioni, Cammini e Storie di Popoli, sede espositiva a Pettinengo.
Nonostante quest’anno non sia stato possibile continuare la raccolta dati sul campo nelle aule scolastiche, per via dell’emergenza Covid-19, si mette a frutto l’occasione della conferenza del prossimo 17 giugno per una capillare divulgazione scientifica dei risultati, con modalità e linguaggio accessibili a tutti, grazie anche all’impegno della decina di laureandi e neo-laureati dell’Università di Pavia che – impegnati nel progetto biellese – hanno dedicato parte delle loro attività nelle tesi di ricerca con adulti e, soprattutto, con i giovanissimi protagonisti: i bambini delle due scuole.
Salvatorica Oppes