Attività sociale quotidiana del Circolo Culturale Sardo di Biella in tempo di pandemia.
Le ultime giornate dell’inverno appena trascorso, nel cedere il passo a questa inimmaginabile primavera che attendeva tra le mura domestiche, hanno permesso di mettere un po’ d’ordine nei cassetti di casa e in quelli dei ricordi, portando nel presente vecchie fotografie e, con esse, la memoria di coloro che ci hanno e abbiamo amato. Ed ecco che i ritratti dei nostri cari si rianimano a nuova vita, come antichi Lari della grande famiglia di Su Nuraghe, protettori di “Casa Sardegna” a Biella.
Una silente rivoluzione nelle abitudini delle nostre vite ha cambiato prospettive e modi di porsi rispetto agli altri, ancor oggi impediti negli usuali rapporti, come la fisicità di una stretta di mano, sconsigliata, o di un sorriso, oscurato per legge da bende di protezione.
Momenti difficili che la comunità sarda ha cercato si superare, riconvertendo, potenziando e proponendo nuove attività on-line. Tra queste, l’utilizzo dei moderni dispositivi informatici attraverso i quali incontrarsi in videoconferenze a tema, sollecitando la condivisione di immagini su diversi argomenti, quali cibo, ricette di cucina, lavori di artigianato domestico, coltivazione di orto, fiori e giardino.
Altro soggetto, la condivisione di immagini di sos mannos: genitori, nonni e bisnonni a comporre un mosaico di ricordi; immagini portate in valigia e custodite nei cassetti più profondi del cuore.
Simmaco Cabiddu