Con il ritorno al lockdown, il confinamento in casa caratterizzato dalle limitatissime possibilità di uscire per via della riacutizzazione della pandemia, il Circolo sardo di Biella mette in campo azioni di prossimità per cercare di lenire sofferenze, fragilità e solitudini.
Con la sede sociale chiusa a causa del divieto di incontri in presenza, l’attività sociale viene via via rimodulata grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie nella disponibilità di tutti attraverso il telefono cellulare.
Beneficiari e protagonisti ad un tempo, i componenti della comunità vengono di volta a volta invitati a riproporre quanto già positivamente sperimentato durante le restrizioni della scorsa primavera attraverso un welfare di prossimità diretto a garantire maggiore sicurezza e benessere per tutti.
Obiettivo materiale, concreto, la creazione di un nuovo mosaico che verrà inserito nelle pagine di “Su Calendariu 2021”.
Così, a ridosso dei primi giorni di novembre – tra annunci e smentite di imminenti irrigidimenti derivanti dall’aumento dei contagi – ai destinatari è stato chiesto di inviare immagini relative alle ricorrenze dei Santi e dei Morti, focalizzando il tema su “le tavole dei morti”.
La sera del 1° novembre, la risposta non si è fatta attendere, con le chat tematiche di Su Nuraghe inondate da fotografie di mense variamente imbandite dedicate ai propri cari defunti, con al centro l’immancabile lumino acceso per indicare la strada ai trapassati che, in quei giorni, ritornano a visitare i vivi.
Tradizione ancora radicata, diffusa in varie parti d’Italia, praticata in Sardegna, nota o riscoperta in Piemonte, testimone del bisogno su Isole e Penisola di fedeltà “a su connottu”, al conosciuto, quale àncora di salvezza in un mare sempre più tempestoso.
Simmaco Cabiddu
Nell’immagine: mosaico “tavola dei morti”