L’immagine che presentiamo per gli Auguri di Buona Pasqua 2021, sa Pasca Manna, la “Pasqua Grande”, è quella di Nuraghe “Zuras”, uno dei due monotorre con lo stesso nome presenti nel territorio di Abbasanta (Oristano), risalenti al XVI e il XII secolo a.C., uno degli 8.239 nuraghi recentemente censiti, che costellano l’intera Sardegna.
Nella sua essenzialità, Nuraghe Zuras, formato da pietre squadrate di basalto, presenta la caratteristica architettonica della doppia finestrella di scarico che alleggerisce i pesi che gravano sull’architrave d’ingresso. Attraverso di esse, passano i raggi solari che, al solstizio d’inverno, illuminano esattamente nel mezzo della nicchia centrale, riproducendo all’interno sagome luminose dell’immagine taurina e quella di una torre stilizzata.
Parrebbe un osservatorio astronomico, solo recentemente disvelato come tale da studi di archeoastronomia. Il nuraghe si aggiunge a centinaia – forse migliaia – di altri nuraghi che, al pari del vicino pozzo sacro di Santa Cristina, noto anche come “Pozzo della luna”, calcolano i lunistizi compresi nel ciclo di 19 anni, con le lunazioni che si riflettono al loro interno alla stessa data dell’anno solare.
Una Sardegna vasta, ancora tutta da scoprire, da scandagliare e da studiare. Un’Isola che, a fronte di una superficie di 24.090 chilometri quadrati e con una densità media di 0,292 nuraghi per chilometro quadrato, risulta essere la regione italiana più ricca di emergenze architettoniche, spesso di grande valore, come nel caso del Nuraghe Zuras. Nonostante ciò, l’Isola non è tra le prime dieci per numero di visitatori. Circostanza a dir poco singolare, visto il patrimonio archeologico poco conosciuto dai Sardi stessi.
Anche per questo, da Biella l’appoggio al Comitato “La Sardegna verso l’Unesco”, in sinergia con la Fondazione di Partecipazione Nurnet – La rete dei Nuraghi e in sintonia con l’Amministrazione regionale, presieduta da Christian Solinas, “impegnata a patrocinare e sostenere ogni iniziativa necessaria all’ottenimento del riconoscimento della straordinaria realtà sarda quale patrimonio dell’Umanità”, attraverso apposita Mozione sottoscritta alla quasi unanimità dal Consiglio regionale e appoggiata con apposite deliberazioni da quasi tutti i 377 Comuni isolani.
Battista Saiu
Nell’immagine, “La Sardegna verso l’UNESCO”, Abbasanta (Oristano), Nuraghe “Zuras” – Foto di Fabrizio BiBi Pinna