Museo delle Migrazioni, Cammini e Storie di Popoli di Pettinengo – Rete Museale Biellese – via Fiume, 12, visitabile tutte le domeniche dalle ore 14:30 alle ore 18:30 – Info e prenotazione: Idillio, 3343452685 – Ingresso libero
Insieme al pane, il burro è da secoli alla base dell’alimentazione dei popoli europei, e in particolar modo di quelli alpini, grazie agli allevamenti delle mucche che, ancora oggi, trovano riparo dalle temperature estive della pianura transumando in montagne attraverso migrazioni stagionali. Nel corso del tempo, tra le pratiche che si sono affermate nella preparazione del burro, c’è la sua marchiatura tramite rulli o marche che, oltre a imprimere un marchio di fabbrica, permettevano di decorare il burro con simboli religiosi di protezione e di buon auspicio.
Simboli che, come e con le persone, sono migrati e migrano tra popoli e terre: ecco perché nelle marche da burro biellesi, esposte al Museo delle Migrazioni, Cammini e Storie di Popoli si trovano incisi simboli antichi e diffusi in tutto il mondo come il “Nodo di Salomone” e “Il fiore della vita” altrimenti detta “Stella o Sole delle Alpi”, entrambi rilevati nelle maggiori religioni del mondo (dall’Egitto al Tibet, da Israele, il Vicino Oriente al Giappone e la pur vicina antica Sardegna).
Ma gli scambi non finiscono qui, perché se oggi possiamo parlare delle marche da burro biellesi è grazie alla ricostruzione delle usanze delle popolazioni alpine effettuate dal sardo Pietro Foddanu, nato a Biella ma originario di Pozzomaggiore (Sassari), che nei primi anni Sessanta del Novecento, proprio tramite una raccolta di oggetti originali si è dedicato al recupero e alla conservazione della storia locale delle Alpi Biellesi.
Marta Campana
Nell’immagine, “Zangola e corona per marca da burro biellese” custodite al Museo delle Migrazioni di Pettinengo