Arriva da Bruino, città metropolitana di Torino, la pietra con inciso il nome della località e il numero dei Caduti durante la Prima Guerra Mondiale. Affidato per la consegna a un loro concittadino che lavora a Biella, sul ciottolo di fiume impiegato come stele è stato scolpito il nome della località e il numero dei Caduti.
Nel 2013, nella località piemontese che sorge alle porte di Torino è stato innalzato un monumento ai “Caduti senza Croce”, dedicato ai morti in guerra che non hanno mai avuto degna sepoltura: “Soldati, Marinai, Aviatori d’Italia ovunque caduti per la Patria, e che per non essersi potute recuperare le loro spoglie mortali, non sono ricordati ed onorati nei vari sacrari, ossari, mausolei, riquadri cimiteriali”.
Azione meritoria affidata all’Opera Nazionale per i Caduti senza Croce, associazione costituita nella seconda metà del Novecento che agisce attraverso un Comitato Onoranze ai Caduti italiani su tutti i fronti di combattimento, le cui spoglie mortali non è stato possibile recuperare sui campi di battaglia e dati per «dispersi», per dar loro tributo di riconoscente affetto – sia pur con simbolica sepoltura, traendoli fuori dall’oblio. Memoria collettiva affievolita, a volte rimossa, che con Nuraghe Chervu si vuole rinvigorire e tramandare.
Simmaco Cabiddu
Nell’immagine: Giunta comunale di Bruino con la pietra consegnata a Biella