Arriva da Nizza Monferrato (Alessandria), una pietra di memoria con inciso il nome del Comune e il numero dei Caduti durante la Prima guerra mondiale. Verrà inserita nel lastricato dell’area monumentale di “Nuraghe Chervu”, con inaugurazione prevista – Covid permettendo – nella primavera 2022.
Insignita della medaglia d’argento al valore militare, la “Capitale della Barbera” è il 50esimo Sito Unesco, conosciuto in tutto il mondo al pari di Biella “Città della Lana”, recentemente designata anch’essa, sempre dall’Unesco, quale “Città Creativa”.
Storie parallele di due territori piemontesi che in comune hanno il contributo di giovani vite sacrificate nel I Conflitto mondiale, per la costruzione dell’Italia moderna; conflitto da alcuni definito la IV Guerra del Risorgimento, a completamento di quell’Unità d’Italia iniziata il 17 marzo 1861. Unità sancita tale in forza della Legge sarda numero n. 4671, l’ultima promulgata dall’antico Regno di Sardegna. Con essa il Re di Sardegna “Vittorio Emanuele II assunse per sé e per i suoi successori il titolo di Re d’Italia”.
120 è la cifra che, sulla pietra giunta a Biella, indica i Caduti di “Nissa dla Paja”; numero scolpito sulla pietra stessa, pronta per essere inserita nel lastricato di Nuraghe Chervu accanto a quelle già arrivate – e giacenti nei magazzini comunali della nostra città – da altri Comuni di Isole e Penisola.
Progetto di lungo periodo e di ampio respiro, condiviso ed esteso dall’Amministrazione guidata dal Sindaco Claudio Corradino a tutti i Comuni d’Italia: al suo completamento, quello di Biella sarà il monumento ai Caduti più “partecipato” d’Europa.
Simmaco Cabiddu
Nell’immagine, il Sindaco di Nizza Monferrato, Simone Nosenzo con l’Assessora alla Cultura, Maria Ausilia Quaglia.