Scarpette rosse da uomo e poesia sarda a Biella contro la violenza sulle donne

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Da Biella, dove è nato un movimento di sensibilizzazione tutto al maschile con il primo flash mob di soli uomini con le scarpette rosse, il Circolo sardo cittadino rilancia la solidarietà all’universo femminile con la poesia di Nicola Loi di Ortueri.
Appositamente composti in Limba sarda, tradotti in italiano da Grazia Saiu, i versi pubblicati sui social di Su Nuraghe, verranno inseriti tra i testi del laboratorio Linguistico “Eja emmo sì, là dove il sì suona, s’eja, s’emmo cantant”; incontri mensili transoceanici, che mettono in collegamento il Circolo Culturale Sardo “Su Nuraghe” di Biella e il Circulo Sardo “Antonio Segni” di La Plata (Argentina).
«Credo che l’impatto della nostra azione risulti particolarmente forte ed efficace – spiega Paolo Zanone, imprenditore tessile e direttore artistico della compagnia Teatrando di Biella, iniziatore del movimento di soli uomini con le scarpette rosse – per una questione estetica e perché ci rivolgiamo agli uomini in modo molto diretto. Non è una semplice protesta, ma un tentativo di toccare le coscienze. Oltre alle scarpe rosse, anche giacca, cappello e cartello sotto il braccio ci identificano come gruppo. Camminiamo in colonna, distanziati di pochi passi, guardando negli occhi solo gli uomini che incrociamo lungo la via. L’intento è di creare un disagio e sollecitare domande in chi si sente indagato da quello sguardo, ma anche di suggerirgli di osservare e cogliere segni».
Alla singolare spettacolazione biellese – già replicata in tutta Italia – si sommano in questa “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne 2021” i versi di Nicola Loi che, parlando della “Birgonza de s’umanidade/ Vergogna dell’umanità”, si concludono con la dichiarazione e l’impegno: “totus cun tegus cun su contivizu”, vale a dire: “(sono) tutti con te con premura”, accanto alle donne, iniziando dal poeta.

Simmaco Cabiddu

Birgonza de s’umanidade

Chie passat una die de inferru,
Ca vivet paris a unu tiranu.
Sa rosa in su fogu ‘e Montiferru.
Ferida in coro dae sa frassa manu.

Oe su simbulu de s’iscarpa ruja,
Moat s’opinione mundiale.
Chi est vivende una vida buja,
Morit inghiriada da onzi male.

Sa giustitzia las lassat chen”e iscudu,
Ue sunt sos parentes e amigos?
In suferentzia cun perunu azudu,
Incadenados sos frassos balentes.

Est a segare sa dura cadena,
De odiu, ca cheret giamadu gai.
Nde ‘ogamus sas animas dae pena,
Ca sos mortores no isperdent mai.

Amiga lassa istare cussu vile,
Cussu ti dat turmentos no amore.
Bessinde fora dae su giannile,
Sighi sa vida sena su dolore.

Deretu pone a un’ala su fastizu,
Chirca difesa in logu seguru.
Totus cun tegus cun su contivizu,
E so acanta a tie deo puru.

Nigolau Loi, su 25 de sant’Antria 2021

Vergogna dell’umanità

Chi trascorre giorni di inferno,
Perché vive con un tiranno.
La rosa nel fuoco del Montiferru,
Ferita nel cuore dalla fedifraga mano.

Oggi il simbolo della scarpa rossa,
Muova l’opinione mondiale.
Chi sta vivendo una vita buia,
Muore circondata da ogni male.

La giustizia la lascia senza protezione,
Dove sono parenti e amici?
Nella sofferenza senza alcun aiuto,
Incatenati i falsi eroi.

Bisogna spezzare la dura catena,
Di odio, perché bisogna chiamarlo così.
Liberiamo le anime dalla pena,
Perché i carnefici sono sempre presenti.

Amica abbandona quel vile,
Costui ti dà sofferenza non amore.
Supera la soglia di casa,
Scegli la vita senza dolore.

Metti da parte il tormento,
Cerca riparo in un luogo sicuro.
(Son) tutti con te con premura,
E ti sono accanto anche io.

Nicola Loi, 25 novembre 2021


Nell’immagine, scarpette rosse da uomo in negozio di Biella

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