Nella ricorrenza liturgica di Santo Stefano (26 dicembre), patrono della Città di Biella, è stato celebrato il 250° anniversario della fondazione della diocesi di Biella. Eretta il 1° giugno 1772 da papa Clemente XIV come suffraganea di quella metropolitana di Torino, traslando dalla sede arcivescovile di Sassari l’arcivescovo Giulio Cesare Viancini, che conserverà “ad personam” il titolo di arcivescovo e farà il solenne ingresso nella nuova diocesi il 28 ottobre 1772. L’attuale arcidiocesi della romana Augusta Taurinorum, nata per smembramento da quella eusebiana di Vercelli, ebbe come primo vescovo San Massimo, formatosi – secondo la tradizione – nel cenobio clericale-monastico fondato, nella sua città, da Sant’Eusebio da Cagliari – sardus natione.
Il santo vescovo sardo, Patrono del Piemonte, venne nominato il 16 dicembre dell’anno 345 da papa Giulio I quale primo vescovo della diocesi matrice di Vercelli nel Piemonte ancora pagano. Da essa originarono le diocesi di Tortona, di Ivrea e di Novara: “sanctae plebes” alle quali Sant’Eusebio si rivolge nelle lettere inviate durante l’esilio a Scitopoli, salutando “anche quelli che sono fuori della Chiesa”, e “che si degnano di nutrire per noi sentimenti d’amore” (etiam hos, qui foris sunt et nos dignantur diligere).
In continuità di Fede e cultura, anche in questa occasione la comunità sarda di Biella è presente a fianco dei Biellesi a significare, nel cromatismo degli abiti tradizionali della festa, i 1.676 anni di storia cristiana piemontese segnati dalle figure dei vescovi Eusebio di Vercelli e Giulio Cesare Viancini.
Su indicazione del Consiglio direttivo di Su Nuraghe, quattro tra amministratori e soci del Circolo Culturale Sardo di Biella sono stati demandati a rappresentare i 6.200 Sardi della nostra diocesi, indossando i colori della festa: Aldo Desogus, con la moglie Alma Cabras; Domenico Corongiu, con la moglie Maria Giuseppa Serra. Delegazione in forma ridotta nel rispetto delle restrizioni governative, accogliendo l’esortazione del nostro vescovo, mons. Roberto Farinella, che ha invitato tutti a “Non lasciarci cadere le braccia di fronte alle tante sfide e alle difficoltà che ci troviamo ad affrontare, perdurante anche la situazione della pandemia che ha acuito tante altre situazioni di emergenza presenti nella nostra società”.
Battista Saiu
Nell’immagine, rappresentanti di Su Nuraghe in duomo a Biella.