A Biella, “Sas prammas filadas”, le palme intrecciate da Federico Scannella per “Su Nuraghe”

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Sabato 9 aprile, alle ore 9:30, ritorna a Biella il rito delle palme intrecciate, “sas prammas filadas”, secondo l’antica tradizione. Palme che, in episcopio, verranno consegnate a vescovo e a sacerdoti della Diocesi. Particolare la lavorazione di quelle destinate a mons. Roberto Farinella e a don Ferdinando Gallu, cappellano del Circolo Culturale Sardo “Su Nuraghe”. Sulla prima è presente “su siddu”,intreccio globulare posto sulla sommità, a significare giurisdizione e sacra autorità; simbolo beneaugurale, “Siddu” (dio eponimo di Sidone, “Sardus Pater”, per alcuni studiosi) indica sia all’anello del vescovo sia “su pane de canna”, un pane nuziale di Tertenia, preparato esclusivamente per le nozze tradizionali.

Simboli e ritualità permangono anche nella preparazione delle palme da intrecciare, che verranno portate in processione la domenica che precede la Pasqua, in ricordo dell’ingresso trionfale di Gesù in Gerusalemme, acclamato “Re dei Giudei”.

 La loro preparazione inizia già a ridosso del solstizio d’inverno, quando le palme devono essere legate per ottenere foglie bianche. Verranno tagliate in prossimità della Domenica di “Laetare”, quando il sacerdote, smettendo temporaneamente i colori penitenziali, darà il segnale per prepararsi all’avvicinarsi della più importante festa della Cristianità.

In quegli stessi giorni, saranno posti a germinare semi di frumento, di lino, di lenticchie o pur anche di ceci: portati in chiesa il Giovedì Santo, decoreranno l’altare del Santissimo Sacramento, gli antichi “Sepolcri”.

Tradizioni lontane nel tempo giunte fino a noi, incomprensiili ad occhio disattento ma che, a ben guardare, permangono, rifunzionalizzate, sulle sponde dell’antico mondo bagnato dal Mediterraneo: “mediterraneus”, il mare che sta “in mezzo alle terre”: di Africa, di Asia e di Europa, con ad Occidente, in posizione centrale, la Sardegna bagnata dal Mare Tirreno, il “mare delle torri”, quelle nuragiche, per l’appunto, secondo alcuni.

Nei gesti dei Sardi di Biella, dunque, antiche eredità culturali e cultuali.

Per l’edizione 2022, determinante la collaborazione che arriva dal mare del Ponente ligure, da Sanremo: grazie al giovane Federico Scannella, al papà Giovanni, alla mamma Nadia Lantero e al mastro intrecciatore Walter Nobile che, per il Circolo Culturale Sardo “Su Nuraghe”, hanno “filadu” le bionde lacinie.

Battista Saiu

Nell’immagine, mosaico con foto d’archivio e istantanee della odierna lavorazione di “sas prammas”, “filadas” da Federico Scannella.

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