Arrivano a Biella i “cubetti” di Allumiere, 10 piccole pietre di memoria per non dimenticare i caduti della Grande Guerra

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Mentre nell’area del “Nuraghe Chervu” di Biella proprio in questi giorni sono in corso i lavori della seconda posa delle lastre di riuso dedicate ai Caduti della Grande Guerra di tutti i Comuni italiani, arrivano in Municipio, dal Comune laziale di Allumiere, dieci singolari pietre di memoria. Si tratta di nove “sanpietrini” incisi ciascuno con una delle lettere che compone il nome “ALLUMIERE”, più uno che reca scolpito il numero dei Caduti, ovvero “63”.

Allumiere, che oggi conta circa quattromila abitanti, risponde così – in maniera molto originale – all’invito fatto dal Circolo culturale sardo Su Nuraghe, dalla Città e dalla Prefettura di Biella, di inviare una pietra di riuso per completare il lastricato della memoria in corso d’opera presso il complesso monumentale di “Nuraghe Chervu” intitolato alla memoria della Brigata “Sassari” e di tutti i Caduti della Prima guerra mondiale.

Durante il periodo bellico il Comune di Allumiere, oggi nella Città Metropolitana di Roma, pagò un tributo di 63 vittime sui 2500 abitanti di allora. Dopo la guerra, con il fascismo al potere, venne eretto in piazza Gabriele D’annunzio (oggi piazza Filippo Turati) il monumento ai Caduti. Si tratta di una statua in bronzo dello scultore Torquato Tamagnini, abile artista “specializzato” in monumenti ai caduti (la sua produzione ne conta più di una sessantina, sparsi su tutto il territorio nazionale), che raffigura un soldato su un’altura rocciosa nell’atto di scagliare una bomba a mano con la destra, mentre innalza una bandiera con la mano sinistra. Nella targa collocata alla sua base si leggono i nomi dei 63 Caduti, tra cui quelli dei tre fratelli D’Orinzi: Mariano, Vincenzo ed Enrico.

Nel 1935 l’ampia cancellata artistica in ferro battuto che circondava l’opera fu divelta e fusa per donare “ferro autarchico alla Patria”, in risposta alle sanzioni imposte all’Italia dalla Società delle Nazioni per la guerra d’Etiopia. Il monumento è stato recentemente restaurato: «il 19 novembre 2020, avvolto in un ponteggio sotto le mani di un restauratore qualificato, è iniziata la manutenzione del monumento ai caduti e il relativo impianto d’illuminazione. Per non dimenticare e per rispetto, dopo tanti anni, dei nostri 63 concittadini caduti in guerra e dei loro cari», scrive sul suo profilo facebook il Sindaco Antonio Pasquini. A più di cento anni dalla fine del conflitto un’altra assurda guerra di conquista insanguina l’Europa, con il suo contorno di morti, sanzioni, miseria e paura. È come se il Novecento non fosse ancora archiviato. E purtroppo pare davvero che gli sforzi di “fare memoria”, profusi dalle donne e dagli uomini delle ultime quattro generazioni, siano stati inutili.

Riccardo Pozzo

Nell’immagine i sanpietrini di Allumiere composti nel Tricolore

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