Sabato 21 gennaio 2023 alle ore 21:00 nelle sale di “Su Nuraghe”, in via Galileo Galilei, 11, proiezione di immagini dal Lager di Auschwitz e dalla fabbrica di Schindler a Cracovia. Evento patrocinato dalla Comunità Ebraica di Vercelli, Novara, Biella e Verbano Cusio Ossola. Ingresso libero.
Le immagini sono opera di Gianni Cilloco. Sono state realizzate in preparazione e durante il viaggio di memoria organizzato dalla Comunità sarda di Biella nei mesi di aprile e di ottobre 2013. Le istantanee esplorative primaverili con paesaggi innevati si alternano con le riprese autunnali fuori e dentro il Lager di Auschwitz. Di particolare impatto emotivo le cataste di migliaia di scarpe e montature di occhiali, valigie e capigliature rasate ai deportati prima di essere cremati.
Fotografie di vittime ritratte con le insegne dell’odio sulle loro divise. Dolore e sofferenza per non dimenticare, che trovano sostegno nella Legge n°211, del 20 luglio 2000, pubblicata sulla “Gazzetta Ufficiale” del 31 luglio 2000, in cui la Repubblica Italiana istituisce “Il Giorno della Memoria in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti”.
Il 27 gennaio 1945 venivano abbattuti i cancelli di Auschwitz. La 60ª armata del 1° fronte ucraino dell’esercito russo, guidata dal maresciallo Ivan Konev, arrivò ad Oświęcim (Auschwitz) e lì si trovò di fronte all’immane epilogo della Shoah.
“Da quel momento – scrive Mirco Cherchi nella presentazione del Giorno della Memoria celebrato nel 2020 a Biella nelle sale della Biblioteca Civica – si apre una moltitudine di domande sulla spaventosa, inquietante, natura umana, sulla concretezza dell’espressione latina “homo homini lupus” che risale a Plauto, ma che sembra ancora più agghiacciante considerato il modo in cui si svolge lo sterminio nazista. Non si tratta, infatti, soltanto di istinto, insito nell’uomo e che nel richiamo al lupo della frase latina avrebbe persino giustificazione nella legge dell’equilibrio naturale del ciclo della vita, ma è di più: è ragione, raziocinio, capacità di calcolo e di previsione come solo la mente umana è capace di ideare e mettere a frutto.
Le immagini, le parole, gli studi, le riflessioni su ciò che è accaduto, ci sono note. I testi e i filmati sono lì, sono la linfa dalla quale attingere per conoscere quanto male può nascere dall’uomo, per ribadire che ci sono dei limiti che non vanno oltrepassati, per tenere in vita il fragile albero della memoria.
Ancora per poco tempo avremo qualche viva testimonianza di quel periodo; quelle persone sono da guardare e ascoltare con assoluto rispetto, con religioso silenzio. Sappiamo che i nostri figli non avranno questo prezioso e sacro tesoro educativo, se non nella forma della memoria visiva e scritta e pertanto è nostro dovere difenderli dal pericolo dell’oblio”.
Battista Saiu
Nell’immagine, interno Lager di Auschwitz, locandina