In questi giorni, a ridosso della domenica di “laetare” (il prossimo 19 marzo), sono iniziate le operazioni del taglio delle palme. Verranno intrecciate e donate al Vescovo di Biella e ad alcuni presbiteri della nostra diocesi per essere portate in processione la domenica che precede la Pasqua. La loro preparazione inizia fin dal solstizio d’inverno, quando le palme devono essere legate per ottenere foglie bianche. Il segnale del taglio viene dato dai colori liturgici rosacei dei paramenti sacri indossati dal sacerdote che, in questa occasione – detta popolarmente “di mezza Quaresima” – sospende temporaneamente i colori penitenziali.
Negli stessi giorni, saranno posti a germinare semi di frumento, di lino, di lenticchie o pur anche di ceci: verranno portati in chiesa il Giovedì Santo per decorare l’altare del Santissimo Sacramento, gli antichi “Sepolcri”.
Tradizioni lontane nel tempo giunte fino a noi, incomprensibili ad occhio disattento ma che, a ben guardare, permangono, rifunzionalizzate, sulle sponde dell’antico mondo bagnato dal Mediterraneo: “mediterraneus”, il mare che sta “in mezzo alle terre”: di Africa, di Asia e di Europa, con ad Occidente, in posizione centrale, la Sardegna bagnata dal Mare Tirreno, il “mare delle torri”, quelle nuragiche, per l’appunto, secondo alcuni.
Nei gesti dei Sardi di Biella, dunque, antiche eredità culturali e cultuali.
Per l’edizione 2023, determinante la collaborazione che arriva dal mare del Ponente ligure, da Sanremo: grazie al giovane Federico Scannella, al papà Giovanni, alla mamma Nadia Lantero e al mastro intrecciatore Walter Nobile che, per il Circolo Culturale Sardo “Su Nuraghe”, “fileranno” le bionde lacinie.
Fino ad esaurimento, sono disponibili piccole palme “filadas”.
Info e richieste, Anna, 347.125.7464.
Battista Saiu
Nell’immagine, Federico Scannella