Lo scorso martedì 16 maggio 2023, gli studenti della classe 1a L dell’ITIS “Quintino Sella”, Istituto Tecnico Industriale Statale di Biella, hanno fatto visita al Museo delle “Migrazioni, Cammini e Storie di Popoli” di Pettinengo.
Visita di istruzione a coronamento del loro progetto di ricerca “Our stories of migration”: storie di migrazione interna e da paesi lontani.
Lavoro svolto in classe durante i mesi di marzo e di aprile, affrontando diversi temi, con approccio interdisciplinare in progress ed attingendo a fonti scritte, multimediali e orali, coinvolgendo diverse materie, sotto la guida degli insegnanti di Sostegno (Antonio Amelio), di Diritto ed Economia (Elisa Lombardo), di Italiano e Storia (Giuseppe Fiorino) e di Lingua inglese (Matteo Rebuffa).
Attività didattica avvantaggiata dalla variegata e multietnica composizione di allievi provenienti da Calabria, Sardegna, Sicilia e Veneto, che hanno fruttuosamente lavorato a fianco di Biellesi di antiche radici e di altri provenienti da Maghreb e America latina.
I nuovi “matoich bieleis”, ragazzi biellesi del tempo presente, hanno trovato facile eco alle loro storie visitando a Pettinengo il Museo delle Migrazioni, Cammini e Storie di Popoli, unico bene extraterritoriale della Regione Autonoma della Sardegna. Quattro sale che narrano di migrazioni vicine e lontane: non solo di uomini e donne che partono, ma anche di animali e di pietre, di tecniche e tecnologie, di simboli e culture che da sempre attraversano la storia per terra e per mare.
Percorso didattico iniziato con la visione di uno spezzone del film “Riso Amaro”, del regista G. De Santis (1949), che affronta il tema delle mondine e la conseguente migrazione lavorativa stagionale tutta al femminile.
Storie di donne sole che partono da Veneto, Lombardia, Emilia Romagna per fare la stagione di monda nel Biellese e nel Vercellese che si intrecciano con quelle delle ragazze sarde giunte con il certificato di buona condotta in tasca per entrare a studiare e lavorare nella scuola per infermiere al vecchio Ospedale degli Infermi di Biella.
A fine visita – davanti all’immancabile generoso “cumbidu”, rinfresco preparato da Loredana su antiche ricette con prodotti locali – la consegna per l’archivio del Museo di copia del “passaporto del migrante”, con albero genealogico, foto dell’oggetto scelto come testimone della migrazione familiare e la storia del contenuto nel passaporto stesso tradotta in lingua inglese da testi originali in lingua matena, arricchito da un breve video contenente foto, filmati ed interviste a familiari e parenti.
Simmaco Cabiddu
Nell’immagine, Pettinengo, Museo delle Migrazioni, ragazzi della classe 1a L dell’ITIS “Quintino Sella”, Istituto Tecnico Industriale Statale di Biella