“Istentales” in concerto a Biella: la forza “balente” dell’etno-pop agropastorale

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«O Sardigna istimada das su coro a sa zente / Para semper su fronte e non t’arrendas mai / Ses s’orgogliu balente de una terra galana / Zente firma e leale chi non traichiti mai» (O Sardegna stimata che dai il cuore alla gente / mostra sempre la tua forza e non arrenderti mai. / Sei l’orgoglio valente di una terra stupenda. Gente seria e leale, che non tradisce mai).

Questo l’incipit del “nuovo inno della Sardegna” scritto e cantato da Gigi Sanna, leader del gruppo “etno-pop-agropastorale” Istentales, che si è esibito in concerto sabato 17 giugno dalle 21, nel chiostro di San Sebastiano a Biella. L’evento benefico ha inaugurato la ventiseiesima Festa Sarda del Circolo Culturale “Su Nuraghe” di Biella e ha raccolto un ottimo successo di pubblico. I ricavati delle offerte contribuiranno a finanziare un progetto indicato dalla Caritas in favore delle popolazioni alluvionate dell’Emilia–Romagna.

Lo storico gruppo di Nuoro è composto, oltre che dal frontman Gigi Sanna (chitarra e voce), da Luca Floris alla batteria, Tattino Canova al basso, Pierfranco Meloni alle tastiere, Francesco Lai alla chitarra elettrica, Pier Sini Lighting Design alle luci. Attivo dal 1995, propone una sorta di commistione tra folklore e musica pop sarda. I testi, quasi sempre scaturiti dalla penna del “poeta-pastore” Sanna, rimandano al cantautorato classico, per così dire, e tendono a conciliare le sonorità etno-pop con l’impegno sociale e la denuncia civile. «Istentales è il nome di una stella della costellazione di Orione, la prima ad apparire alla sera e l’ultima a svanire al mattino» ha raccontato Sanna per spiegare come è nato il nome del gruppo. «Gli antichi pastori e i contadini della Sardegna usavano gli astri come punti di riferimento per le semine, per i raccolti e per il vario ciclo del mondo animale».

Gli Istentales hanno all’attivo 20 produzioni discografiche e molte collaborazioni con artisti del calibro di Pierangelo Bertoli (5 anni di tournée insieme), Roberto Vecchioni, Eugenio Finardi, Dolcenera, Tullio De Piscopo e Nomadi. Il disco “Homines”, del 2022, vede infine l’importante partecipazione di Elio, con il brano “O Sardigna”, e dei Modena City Ramblers con “Sciopero”.

Durante la festa, nella cornice suggestiva del Chiostro, erano presenti alcune postazioni, che hanno contribuito a rinfrescare la calda serata di tarda primavera, prima e durante l’esibizione della band nuorese, con i prodotti dell’eccellenza isolana, come la birra Ichnusa e i vini della Cantina del Mandrolisai, “Kent’Annos”.

Battista Saiu, presidente del Circolo “Su Nuraghe”, ha introdotto il concerto portando i saluti dell’assessore del lavoro della Regione Autonoma della Sardegna, Ada Lai, del presidente del Consiglio regionale del Piemonte, Stefano Allasia, e del segretario Michele Mosca. Saiu ha inoltre ricordato come all’origine di Sa Die de sa Sardigna (il Giorno della Sardegna) stiano i moti dei Vespri Sardi di fine Settecento. «In quell’occasione, il 28 aprile del 1794 i Sardi non cacciarono i Piemontesi tout court, bensì i rappresentanti del potere dispotico dei Savoia, impersonato dal viceré, che fu imbarcato a forza a Cagliari, insieme con 514 funzionari continentali, e rispedito in Piemonte».

È poi intervenuto il Sindaco Claudio Corradino per portare il saluto ufficiale della Città di Biella: «La Festa del Popolo sardo – ha detto – è un momento molto sentito, orgoglio di tutta la comunità che rappresento, non solo per i sardi; è questo uno dei motivi per cui rientra nel calendario di Biella Estate. Il Giorno della Sardegna assume il significato di festa dell’incontro, della condivisione e soprattutto dell’amicizia».

Michele Careddu

Nell’immagine, Istentales sul palco a Biella

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