Sabato 3 agosto, alle ore 21, la suggestiva Piazza San Rocco di Pettinengo si è trasformata in palcoscenico per ospitare un evento musicale d’eccezione: il concerto di Nicola Diana con le sue launeddas – uno strumento antichissimo della tradizione sarda – e del gruppo tradfolk “Tribeba”, composto da Guido Antoniotti, Alessandro Zolt e Massimo Losito, che hanno incantato il pubblico con un vasto repertorio di musica per scacciapensieri e strumenti autocostruiti (una scopa-saxofono, un’arpa ricavata da una antenna a parabola, una lampada dell’Ikea).
Tre Musei a convegno a Pettinengo nell’Anno Europeo delle Radici
Migrazione come interdipendenza del mondo, legame che unisce tutte le cose e le persone, come le dita di una mano, diverse eppure ciascuna parte a proprio modo del tutto.
Sabato 3 agosto 2024, all’Oratorio di San Grato d’ Aosta e Sant’Eusebio da Cagliari, tra le 9:30 e le 13:30, a Canton Gurgo (Pettinengo), si è svolto un interessante convegno sulla migrazione e le sue molteplici conseguenze su persone e territori, dal titolo: “a sonu de trunfa, al suono della ribeba, al suono dello scacciapensieri”, strumento migrante per natura.
“Terra mia”, Poesia di Nicola Loi per “Su Nuraghe” di Biella in difesa dalle pale eoliche della Sardegna in fiamme
Mentre si accavallano notizie che parlano di Sardegna in rivolta, giunge al Circolo culturale Sardo di Biella una nuova poesia di Nicola Loi di Ortueri, dal titolo “Terra mia”, accorata difesa dall’invasione, eolica e fotovoltaica. Nuova colonizzazione, che vorrebbe industrializzare, stravolgere l’Isola per alimentare quella che vien detta transizione energetica, devastando terra e mare che la circonda.
“No bastaiant sos macos foghistas”, “non bastavano i folli incendiari”, si lamenta nell’incipit il Poeta, con riferimento ai roghi di questi ultimi giorni: “Terra brujada de pagu valore”, “terra bruciata di poco valore”: facile preda per speculatori pronti a conficcare nuove pale eoliche.
Convegno a Pettinengo al suono dello scacciapensieri, la “ribeba” piemontese, la “trunfa” sarda
A Pettinengo, sabato 3 agosto, si terrà un convegno nell’Anno Europeo delle radici. “A sonu de trunfa al suono della ribebaal suono dello scacciapensieri”. Appuntamento all’Oratorio di San Grato d’Aosta e di Sant’Eusebio da Cagliari, situato in Via Duca D’Aosta. Ingresso libero.
Un convegno importante per l’argomento trattato e per le ripercussioni che il fenomeno delle migrazioni ha avuto a livello territoriale da diversi punti di vista.
I lavori, patrocinati dal Comune e in sinergia con la Parrocchia di Pettinengo, inizieranno alle ore 9,30 con i saluti istituzionali, dopo di che si alterneranno i diversi relatori. Per primi prenderanno la parola Marco Zaccarelli e Samuel Piana. Il loro intervento intitolato “Anno delle radici italiane nel mondo. Pettinengo e il progetto Italea per la promozione del turismo delle radici”. Marco Zaccarelli e Samul Piana sono soci fondatori della cooperativa “Radici Piemontesi ETS” che in Piemonte lavora sul tema “Turismo delle radici” e detiene il brand “Italea”. Questo marchio registrato, voluto dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI), identifica il cosiddetto Turismo delle radici e lo stesso Ministero, in collaborazione con il Ministero della Cultura (MIC) ed il Ministero del Turismo stanno promuovendo questa particolare forma di turismo poiché l’Italia ha un grande bacino di italiani nel mondo (circa 80 milioni). Marco Zaccarelli, presenterà il progetto Italea. Samuel Piana farà un approfondimento di carattere economico e di marketing turistico-territoriale relativo a cosa ricercano i turisti delle radici.
Scacciapensieri, Ribebe e Trunfas nel nuovo allestimento del Museo delle Migrazioni di Pettinengo
A partire da sabato 3 agosto, il Museo delle Migrazioni di Pettinengo, curato dal Circolo Culturale Sardo “Su Nuraghe” di Biella, accoglie nelle sue stanze un nuovo affascinante allestimento dedicato agli scacciapensieri, strumenti musicali dalle origini antiche e dalle forme variegate, che attraversano culture e continenti. La collezione, ricca di esemplari provenienti da tutto il mondo, mette in luce l’importanza di questi strumenti non solo come oggetti musicali, ma anche come simboli di identità culturale e di dialogo tra i popoli.
Tra i pezzi in esposizione spiccano le ribebe della Valsesia e le trunfas sarde. Tutti gli oggetti esposti provengono da donazioni e dalle collezioni di Alessandro Zolt e Guido Antoniotti, entrambi esperti ricercatori e abili suonatori dello strumento.