Sono state recise a ridosso di domenica 10 marzo 2024, detta di “laetare”, le palme che saranno “filadas”, intrecciate, per essere portate in chiesa la domenica che precede la maggiore festività cristiana.
Seguendo antichi schemi compositivi, le giovani lacinie, fatte imbiondire, recise e divenute flessibili, sono pronte alla lavorazione grazie alle mani esperte del Maestro intrecciatore sanremese Federico Scannella: diverranno pizzi, arabeschi, effimere filigrane vegetali. All’inizio delle lavorazioni più complesse, per risvegliare dalla memoria le diverse tipologie compositive, si realizzano piccole palme con disegni diversi, tra cui quello “a tostoine”, a tartaruga. La forma riproduce il carapace, la corazza del rettile, il cui significato riposto rimanda alle acque primordiali, alla creazione, alla Madre Terra; antico simbolo di immortalità, fecondità e rigenerazione correlato alla luna giudaica, piena ciclicamente ingravidata dal sole. Secondo i dettami niceni, la lune determina la data del sacrificio dell’Agnello pasquale, la domenica successiva all’equinozio di primavera, quando il sommo lume entra nella costellazione dell’Ariete, primo simbolo dello zodiaco.
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