Omaggio dei Sardi dell’Altrove alla terra di accoglienza, “omagià daj Sardagneuj fòra ’d Finagi”
La prima e la seconda parola che proponiamo quest’oggi sono tratte da una bellissima poesia di Elisa Revelli (autrice di ben sei volumi di versi). La prima è l’avverbio dun-a (“tosto, presto, rapidamente”), parola molto antica, ma usata tuttora correntemente, che ricorre spesso in autori del Settecento e dell’Ottocento, come Ignazio Isler e Angelo Brofferio. Buria (“tempesta”) è parola pure antica, ma essa pure di uso frequente in epoca contemporanea. Ecco il verso che le contiene entrambe: dun-a as pasia la buria [Revelli] = tosto s’acquieta la tempesta.
La terza parola, bàila [pl. bàile = nutrice, baila], è stata tratta dai versi altamente – ma molto finemente – patriottici di Tavo Burat. Ecco il verso da cui è stata stralciata: montagne dure, bàile’d mia rassa [Clivio] = montagne dure, nutrici della mia razza.Continua a leggere →