Lingua sarda in poesia e nuraghi verso l’UNESCO

Dualchi, nuraghe Ponte

Con la poesia “Sa vida/La vita” di Nicola Loi di Ortueri (Nuoro), riprendono gli incontri mensili del Laboratorio Linguistico “Eya, emmo, sì: là dove il sì suona, s’emmo e s’eya cantant”, per imparare a leggere e scrivere in lingua materna contemporanea.
Due comunità di immigrati divisi dall’oceano che uniscono Europa e America Latina: i circoli sardi “Su Nuraghe” di Biella e “Antonio Segni” di La Plata (Argentina) continuano in poesia il loro percorso di “Gemellaggio tra Nuraghes” attraverso la lingua materna che parla del presente. Un progetto a regia regionale su indirizzo assessoriale di Alessandra Zedda, Assessore del Lavoro della Regione Autonoma della Sardegna, che trova eco nei versi di Nicola Loi.Continua a leggere →

Da Pramaggiore (VE), una pietra della memoria con la scritta in rilievo

il Sindaco di Pramaggiore Fausto PivettaIl comune di Pramaggiore, 4632 anime nella città metropolitana di Venezia, partecipa con la sua “pietra della memoria” alla costruzione del monumento ai Caduti della Grande Guerra in corso di realizzazione alle porte di Biella presso il Nuraghe Chervu. Si tratta di una vasta pavimentazione ad opus incertum, calpestabile, costituita da lastre di riuso provenienti da tutta Italia, su ognuna delle quali è stato inciso il nome del Comune di provenienza e il numero dei Caduti nella Prima guerra mondiale.
«La lastra che inviamo all’amministrazione della Città di Biella, promotrice del progetto insieme al Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe­, è stata scolpita con la tecnica del bassorilievo dal nostro concittadino Antonio Caivano» – spiega Manuela Barbiero, assessore alla cultura del Comune veneto. «La scritta “Pramaggiore 113”, che è il numero dei Caduti del territorio durante la guerra, sarà così più duratura e non correrà il rischio di venire nascosta da erba o terriccio. Sul lato destro della pietra, inoltre, lo scultore ha inciso la linea di confine che separa il Veneto dal Friuli Venezia Giulia, indicando la posizione esatta di Pramaggiore.»Continua a leggere →

Borse di Studio: Su Nuraghe premia i figli meritevoli dei Soci

un momento della premiazione di una precedente edizione

Domenica 17 Gennaio 2021, alle ore 16, proclamazione on line delle tradizionali borse di Studio che, ogni anno, Su Nuraghe assegna ai figli dei soci, che si sono distinti per meriti scolastici.

La selezione è stata affidata all’insindacabile giudizio dell’apposita commissione formata dalla prof. Anna Taberlet Puddu, dalla maestra Elena Garella e presieduta dal prof. Roberto Perinu.
Nonostante le altalenanti limitazioni imposte dalle norme governative e sanitarie, il Consiglio del Circolo Culturale Sardo di Biella conferma l’inizio del nuovo anno sociale con al centro i bambini. Pertanto, pur dovendo rinunciare, domenica 17 gennaio, alla manifestazione in presenza, l’evento viene rimodulato con svolgimento in due diversi momenti: il primo, domenica 17 gennaio, alle ore 16:00, on-line su piattaforma Google Meet, con l’annuncio dei nominativi dei premiati; il secondo, in presenza, domenica 9 maggio 2021, alle ore 16:00, presso le accoglienti sale di Su Nuraghe, in via Galileo Galilei, 11, a Biella, con la speranza che le limitazioni sanitarie non lo impediscano.Continua a leggere →

Na paròla piemontèisa al mèis, gennaio / genèr, “M” come Mistà

incipit M in Missale Magnum Festivum Domini Georgii ChallandiOmaggio dei Sardi dell’Altrove alla terra di accoglienza, “omagià daj Sardagneuj fòra ’d Finagi”

Dai versi magistrali di Tavo Burat (Gustavo Buratti. Biellese, poeta e rivitaliz­zatore linguistico, conoscitore profondo di varie lingue minoritarie, da lui parlate, scritte e studiate, tra cui il bretone, il walserdeutsch, il friulano, l’occitano, il piemontese classico e locale) è stato scelto questo distico, estratto da una serie di poesie dedicate, con grande scrupolo di dettagli e di autenticità storica, ai suoi lontani antenati: i Celti. Qui è descritto un uomo che viveva da rustico solitario e che insegnava a fare i formaggi secondo vecchissime tradizioni. Nonostante la sua “primitività”, la scritta sulla sua casetta di pietra a secco (già in rovina ai tempi in cui il poeta la ritrovò in un remoto alpeggio) è molto significativa e risale ad antiche memorie di invasori dell’impero romano. Le parole sono: “mistà”, che vuole dire “immagine” (e anche “santino”) e “tambussé”, “battere con forza le nocche su una porta”.Continua a leggere →

«I nuraghi nell’Unesco»… un traguardo possibile

nuraghe Goni

La maratona per la candidatura UNESCO della Sardegna, prosegue il suo percorso… sempre maggiori le adesioni a questo progetto volto a valorizzare l’insieme di ricchezze prodotte dalla civiltà nuragica nell’Isola, che si estende su un territorio di ben 24mila chilometri quadrati. Tali e tante, infatti, sono le testimonianze architettoniche presenti nell’isola: le circa 8 mila torri nuragiche, semplici o complesse, le 3500 Domus de Janas, interi campi e isolati menhir, necropoli scavate nella roccia viva, le Tombe dei Giganti, una rete di pozzi, fonti e opere idrauliche.
Scrive Antonio Spadaro in Civiltà Cattolica: “Indubbiamente la promozione dei nuraghi da parte dell’Unesco avrebbe una ricaduta diretta sulla Sardegna e sull’Italia. … La rilevanza culturale dei nuraghi appare evidente. Essi sono costruzioni che, per la loro architettura, unità e integrazione nel pae­saggio, meritano l’ambìto riconoscimento del loro valore universale eccezionale sotto l’aspetto storico e artistico. Rappresentano un capolavoro del genio creativo dell’uomo, e mostrano un importante interscambio di valori umani…”.Continua a leggere →