Ritorna la festa di san Grato con pranzo in chiesa a Pettinengo

Pettinengo, tabernacolo della chiesa di San Grato e Sant'Eusebio di Gurgo

Tutto sarà pronto per domenica 16 settembre quando alle ore 12:30 i portoni dell’oratorio di San Grato e Sant’Eusebio di canton Gurgo verranno spalancati. Nella grande aula dell’antica chiesa verranno apparecchiate lunghe tavolate per la festa di San Grato e Sant’Eusebio, giunta alla settima edizione. Preparato da volontari, verrà servito il menù della festa, mirabile sposalizio di sapori alpini e mediterranei, con cuochi sardi e piemontesi impegnati ai fornelli. Il ricavato del pranzo servirà per continuare a sostenere le opere di restauro della chiesa che la Curia ha affidato alla comunità dei Sardi di Biella. Da alcuni anni, il gioiello architettonico, salvato da abbandono e degrado, è stato riaperto al pubblico grazie all’azione diretta della parrocchia retta da don Ferdinando Gallu, alle associazioni e agli abitanti di Pettinengo che, in sinergia, lavorano con Su Nuraghe di Biella. Momenti di preghiera e di socialità si intrecciano all’interno dell’antico tempio eretto alcuni secoli fa dalla pietà popolare, riaggregando nel presente gli abitanti del territorio e proiettando verso la pianura la conoscenza di una delle tante bellezze che il Biellese custodisce.Continua a leggere →

Montaldo di Mondovì aderisce all’iniziativa “Nuraghe Chervu” per ricordare i propri Caduti della Grande Guerra

pietra inviata a Biella dal Comune di Montaldo di Mondovì

L’inaugurazione dell’area monumentale si terrà a Biella il prossimo 4 novembre

Anche Montaldo di Mondovì ha raccolto l’invito pervenuto dal Prefetto di Biella di ricordare i Caduti della Prima Guerra Mondiale a completamento dell’area monumentale denominata “Nuraghe Chervu”, realizzata con pietre provenienti da diverse regioni d’Italia.Continua a leggere →

Una bella festa a Lessona pregando, riflettendo, ringraziando nel nome del sardo Eusebio

Lessona, oratorio di Sant'Eusebio

Anche quest’anno la piccola ma vivace comunità del rione Sant’Eusebio di Lessona ha organizzato la festa in onore del suo santo. Primo appuntamento è stato la messa, celebrata nel bellissimo oratorio della nostra frazione, a cui hanno partecipato esponenti della comunità sarda del biellese nei loro bellissimi abiti tradizionali. Il nostro don Renzo Diaceri è stato affiancato da monsignor Salvatore Pompedda, sacerdote di origini sarde che nell’omelia ha messo in risalto due aspetti importanti dell’operato di Sant’Eusebio: innanzitutto egli ha portato ad Oropa la venerazione della Madonna nera attraverso il racconto popolare della statua portata dall’Oriente, attorno alla quale (siamo nel IV secolo d.C.) venne poi costruito il primo sacello, detto, appunto: “eusebiano”. Durante l’omelia, mons. Pompedda ha poi messo l’accento sull’importanza della vita comunitari tra i presbiteri ed il loro vescovo istituita da Sant’Eusebio, proprio per seguire l’esempio della comunità apostolica guidata da Pietro nella Chiesa primigenia.Continua a leggere →

Museo di Pettinengo, una grande opera d’arte a pochi passi da Biella

Pettinengo, Museo delle Migrazioni

Museo delle Migrazioni, Cammini e Storie di Popoli , via Fiume, 12, Pettinengo – Aperto tutte le domeniche, dalle ore 14.30 alle ore 18.30 – Info e su prenotazione: Idillio, 3343452685 – Ingresso libero

Al Museo delle Migrazioni di Pettinengo è possibile ammirare un capolavoro dell’arte italiana del Novecento: la “Madre dell’ucciso”, di Francesco Ciusa; scultura in marmo bianco di Carrara realizzata dall’artista sardo, presentata in gesso nell’esposizione del 1907 alla Biennale di Venezia. Il successo di pubblico e di critica attraversò il Canale della Manica, il Mediterraneo e l’oceano! All’epoca, gli Americani proposero all’artista barbaricino di trasferirsi, emigrare nel nuovo continente. Ma il richiamo della terra di origine era più forte di fama e denari e Ciusa rifiutò.Continua a leggere →

Il Comune di Capoterra invia a Biella la pietra per Nuraghe Chervu

l'artista Gianni MarongiuÈ di basalto levigato dall’acqua la pietra inviata a Biella, realizzata dallo scultore Gianni Marongiu, per essere collocata presso l’area monumentale di Nuraghe Chervu. Su specifico incarico dell’Amministrazione comunale, l’ha cercata e recuperata lungo “Riu Santa Lucia”, corso d’acqua che scorre nel territorio di Capoterra. Accanto a un elmetto stilizzato, ha scolpito il nome del paese e inciso il numero 41: tanti sono i soldati capoterresi che persero la vita nel Primo conflitto mondiale.
Per me è stato un grande onore – racconta Gianni Marongiu al giornale Unione Sarda , realizzare un’opera che ricordi i giovani di Capoterra chiamati al fronte e mai tornati, mi riempie di orgoglio. Non ci sono i loro nomi scolpiti, ma in quel numero c’è la storia di tutti quei poveri ragazzi“.Continua a leggere →