Biella: l’Oasi delle Api “Casiddos di Nuraghe Chervu” si rinnova come laboratorio ambientale e didattico

descrizioneA Biella, l’Oasi delle Api “Casiddos di Nuraghe Chervu” si conferma un prezioso strumento educativo e ambientale, dedicato in particolare alle nuove generazioni. Il sito è ora al centro di un progetto di valorizzazione che punta a coniugare tutela della biodiversità, sensibilizzazione ecologica e formazione scolastica.

Sono infatti in corso le opere di sistemazione dell’area per accogliere studenti di ogni ordine e grado in un ambiente sicuro e stimolante. I lavori di aratura e preparazione del terreno sono stati affidati all’azienda agricola “La Torre” di Roberto Mercandino, attiva nel Parco agricolo fluviale. La semina ha privilegiato specie mellifere autoctone, fornite dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella nell’ambito del progetto “+Api Oasi fiorite”, con l’obiettivo di sostenere l’attività degli insetti impollinatori e arricchire il paesaggio naturale.

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“Su Nuraghe Calcio Biella” vince con il cuore: sport, inclusione e solidarietà al centro del progetto

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Vigliano Biellese – Sostenuti da una tifoseria speciale, “Su Nuraghe Calcio Biella” ha conquistato una brillante vittoria per 4-2 contro la formazione “Le Riserve”, guidata da Giovanni Grano e capitanata da Andrea Petacci, in una gara intensa e combattuta al Centro Sportivo “Sportec – Sportec center” di Gaglianico.

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Da “Su Nuraghe” una paròla piemontèisa al mèis, Aprile 2025, «R» come «RABEL»

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Omaggio dei Sardi dell’Altrove alla terra di accoglienza, “omagià daj Sardagneuj fòra ’d Finagi” che fanno capo al Circolo culturale sardo “Su Nuraghe” di Biella – RABEL è parola che accompagna il quarto mese dell’anno come si ritrova in Gribàud”, Gianfranco Gribaudo e nella ricca produzione letteraria di “Tavo Burat”, Gustavo Buratti Zanchi.

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Aprile 2025, una parola sarda al mese: “B” come “BABAIÈCCA”

descrizioneRadici e semantica delle parole sarde rivisitate mediante i dizionari delle lingue mediterranee (lingue semitiche, lingue classiche). Laboratorio linguistico, di storia e di cultura sarda a Biella

BABAIÈCCA in Campidano significa ‘uccisione del genitore’ ultrasettantenne. Ugualmente a Gairo, dove l’antica tradizione ha prodotto persino una leggenda. A quanto pare, tale evento è rimasto latente nella memoria, provenendo da tradizioni arcaiche, plurimillenarie.

A babbayecca possiamo accordare basi etimologiche sumero-accadiche, col significato di ‘orfano del padre’, o ‘lutto per il padre’. Ma può anche significare ‘privarsi del padre’ (akk. ekû ‘impoverito, orfano, in lutto’). Tuttavia questa seconda interpretazione può sembrare alquanto “gentile”.

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