Sardi a Biella nelle immagini di Su Calendariu 2025, Gennaio

descrizione Le immagini raccolte in Su Calendariu 2025 del Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe ci accompagnano nello scorrere dei mesi. Illustrano alcune delle molteplici attività della composita comunità che risiede nel Biellese, forte di oltre 6.000 isolani presenti in tutti i settori della società.

Il 28 Gennaio di ogni anno ricorre l’anniversario della battaglia dei “Tre Monti” (28-31 Gennaio 1918), celebrata dalla Brigata Sassari” come “Festa delle Bandiere”, in ricordo degli eroici fatti d’arme, che segnarono la riscossa italiana dopo gli infausti giorni di Caporetto durante il primo Conflitto Mondiale.

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Da San Pancrazio al «Nuraghe Chervu», una pietra per ricordare i Caduti della Grande Guerra

descrizioneUn gesto simbolico che unisce territori lontani nel nome della memoria e della pace

San Pancrazio Salentino, Comune della provincia di Brindisi, ha recentemente contribuito a un progetto nazionale carico di significato, rispondendo con entusiasmo all’iniziativa del Circolo Culturale Sardo “Su Nuraghe” di Biella. Il progetto, volto al completamento dell’area monumentale “Nuraghe Chervu”, è dedicato ai Caduti della Prima Guerra Mondiale e alla Brigata “Sassari”, simbolo di sacrificio e coraggio.

L’area monumentale, inaugurata nel 2019 con la posa delle prime 250 pietre provenienti da diverse regioni d’Italia, rappresenta un mosaico della memoria nazionale. Ogni pietra reca inciso il nome del Comune di provenienza e il numero dei soldati caduti durante la Grande Guerra, testimoniando il dolore e il sacrificio collettivo delle comunità italiane.

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Gennaio 2025, una parola sarda al mese: “U” come “UTTURÍNU”

descrizioneRadici e semantica delle parole sarde rivisitate mediante i dizionari delle lingue mediterranee (lingue semitiche, lingue classiche). Laboratorio linguistico, di storia e di cultura sarda a Biella

UTTURÍNU log. e sassar. ‘viottolo’ di campagna, normalmente delimitato da muri a secco; ùttaru gall.; gutturinu, butturinu, utturinu, utturighinu log. Questa voce è un denominale da log. gùtturu ‘gola’; anche ‘gola di montagna’; anticamente doveva avere forma *guttulu, ed è un classico aggettivale sardiano, nientaffatto derivato dal latino (guttur ‘gola’) ma precedente e poi coevo, indi fuso con esso, provenendo dal sum. gu ‘neck’ + tul ‘well, pozzo’: gutul = ‘pozzo del collo’ (ossia trachea, parola veramente arcaica). Vedi bùttaru in Gallura indicante un ‘viottolo’; mentre a Ozieri e Benettutti è detto tirighinu.

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Da “Su Nuraghe” una paròla piemontèisa al mèis, Gennaio 2025, «O» come OBADA

descrizione

Omaggio dei Sardi dell’Altrove alla terra di accoglienza, “omagià daj Sardagneuj fòra ’d Finagi” che fanno capo al Circolo culturale sardo “Su Nuraghe” di Biella – OBADA è parola che accompagna il primo mese del nuovo anno come si ritrova in Gianrenzo Clivio e nella ricca produzione letteraria di “Tavo Burat”, Gustavo Buratti Zanchi

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“Su Nuraghe” piange Guido Re, morto a 88 anni

descrizioneNato a Legnano, come sfollato di guerra, ha frequentato le scuole elementari a Santa Maria Maggiore, allora in provincia di Novara.

Un pellegrinare che continua a Prato per conseguire la maturità presso il Convitto nazionale “Cicognini”; poi la frequenza della facoltà di Chimica all’Università “Statale” di Milano, interrotta per prestare il servizio militare a Bologna – allora con ferma di 18 mesi – come aiutante di sanità alla 6° O.R.A. (Officina Riparazioni Automezzi, con personale prevalentemente militare). Nella “dotta” Città emiliana che ospita l’ateneo più antico d’Europa, termina gli studi che lo portano a lavorare per vari anni come chimico nella ditta paterna, in Piemonte, nel Biellese.

Sensibile ai problemi degli altri, in particolare a quei “senza terra” costretti a migrare in cui rispecchia la sua vita vissuta da disterradu, sradicato, si avvicina alla Circolo Culturale Sardo di Biella, a cui offre generosamente la sua professionalità, documentando diversi momenti della vita associativa con immagini e filmati. Generosità e bisogno di appaesarsi formano quel tutt’uno che trova terreno fertile in Valdengo, comune in cui risiede a lungo prima di ritornare da pensionato in Lombardia.

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