Poesie da ascoltare, da guardare e… da mangiare

Locandina
Locandina che annuncia l'evento Le chiome verdi

Mostra per immagini nella sezione Fotografias

Il 5 Giugno, a Biella, alle ore 18.30, al Circolo Su Nuraghe – inaugurazione di “le chiome verdi”, mostra di quadri, illustrazione, lettura di poesie di Ludovica Pepe Diaz – interludi musicali – buffet a tema – omaggi per i presenti.

Voci recitanti: Mirco Cherchi, Francesco Logoteta.
Alla chitarra: Nessio Negro.
Catering: Nohemi Latorre.
Omaggi: Anna Taberlet Puddu.
Oggettistica: Terra&Terra.
Decorazioni floreali: Patouche

La mostra resterà aperta dal 5 al 12 giugno dalle ore 17 alle ore 19.

Sabato 12 giugno alle ore 18.30, asta benefica delle opere esposte in favore dell’AIL, Fondazione Clelio Angelino, ONLUS di Biella, per le leucemie infantili.

Genesi di una poesia

dipinto
Opera esposta nelle sale della Biblioteca Su Nuraghe di Biella

Ho ritrovato l’infanzia
Ho ritrovato l’infanzia
con la voce del mare,
la terra calda a piedi nudi,
con aghi di pino fra i capelli
e foglie di menta fra le labbra,
stamattina.

Fa caldo, sento un profumo che mi arriva da un vasetto di mentuccia che ho in balcone, ed un flash improvviso mi riporta lontano nello spazio e nel tempo.

Erano anni duri, anni strani, appena finita la guerra. Mio padre ed io bimba di pochi anni, nell’estate fremente di cicale, eravamo due eremiti in una piccola tenda fatta di lenzuola. Vacanze a San Fruttuoso, su di un pezzo di terra a terrazze di un contadino cordaio dietro la torre antica dei Dogi. Nella calura pomeridiana mio padre sonnecchiava ed io me ne andavo in giro, immersa nella natura, a prova di me stessa, in equilibrio su di un costone di roccia dove un fico molto allettante si ostinava a crescere. Poi c’era la raccolta dei pinoli che lasciavano le mani sporche di carboncino. Una sera, che il sonno già mi appesantiva le palpebre, arrivarono dei giovani barbuti e vocianti. Tutti in circolo nella tenda si passavano il fiasco di vino, fumavano, cantavano. Ricordo solo, perché mi addormentai,gli scarponi e le armi ,tutte in un mucchio , che mi era proibito toccare. La mattina chiesi:” Chi erano, papà?” – “Erano partigiani” mi rispose” ragazzi che si sono abituati alle armi e non le hanno ancora consegnate”. La seconda parte della risposta mi rimase oscura , ma la parola “partigiani” l’avevo già sentita e catalogata fra quella dei miei eroi. Corrucciata me ne andai per i pendii, strappando e masticando mentuccia: mi aveva sfiorato la Storia ed io avevo dormito.Continua a leggere →

Didattica attraverso il colore e il suo simbolismo

Ludovica Pepe Diaz
Ludovica Pepe Diaz

Ludovica Pepe Diaz nasce a Napoli da padre napoletano e da madre tedesca di origine polacca. Dall’età di 5 anni vive a Milano. Fin da piccola si dedica alla poesia. Negli anni ’60 si tengono letture delle sue poesie nei più importanti circoli letterari di Milano. Continua a scrivere fino al 1970 quando, l’improvvisa e tragica morte del padre, il pittore Luigi Pepe Diaz, la costringe ad una vita concentrata sul concreto con conseguente abbandono della poesia. Riprende a scrivere solo nel 2000 quando riacquista la perduta serenità e nel 2008 decide di pubblicare la raccolta completa delle sue poesie per farne dono alle persone che le sono più care.
Per 21 anni è Educatrice nelle Civiche Scuole Materne del Comune di Milano e, negli ultimi 6 anni, ne diventa Direttrice Didattica. Durante questo percorso elabora un particolare metodo didattico di espressione attraverso il colore e il suo simbolismo.
Dal 1974 al 1978 fonda e dirige il Children’s Art Studio (Laboratorio del colore privato dove applica il suo metodo didattico). Durante questa esperienza Bruno Munari collabora con lei.
Andata in pensione, continua il suo lavoro, di formazione professionale ed aggiornamento per le Educatrici di Nido e Scuola Materna per il Comune di Milano. Si trasferisce a Biella nel 1995, dove riprende la sua attività diffondendo il Metodo con corsi di aggiornamento sia per i Nidi di Biella, Vercelli, Ivrea e Borgofranco, che creando Laboratori per diversamente abili presso la Domus Laetitiae e l’ANFFAS.Continua a leggere →

Sardi ad Oropa: 50 giorni dopo Pasqua, 50 volte s’Ave Maria

Nella sezione Fotografias alcune immagini della Pentecoste ad Oropa

ingresso fedeli
Oropa, Basilica antica, ingresso dei fedeli accompagnati dal Rettore del Santuario Canonico Don Michele Berchi

Domenica 23 Maggio, sulle orme di Sant’Eusebio da Cagliari, Patrono del Piemonte, i Sardi di Biella si sono dati appuntamento ad Oropa per intonare Su Rosariu Cantadu e celebrare sa Missa Majore in occasione della ricorrenza di Pentecoste.
Ospitati dal canonico don Michele Berchi, rettore del Santuario, i fedeli sardi e biellesi hanno cantato in Limba le preghiere rivolte alla Santa Madre di Dio sotto la guida del cappellano di Su Nuraghe don Ferdinando Gallu il quale, prima dell’orazione mariana, ha tenuto una catechesi in Sardo seguita dai fedeli attentissimi attraverso appositi fogli muniti di testo italiano a fronte.
Dopo la salmodia dei Vespri è seguita la solenne Missa Majore di Pentecoste, l’antica Pasqua rosata o sa Pasca de flores dei Sardi, festa che chiude il ciclo liturgico del tempo pasquale.
Le melodie dell’organo suonate dal M° Marco Montecchio hanno accompagnato i canti del coro diretto dal M° Biagio Picciau, il quale ha condotto le voci di cantori presenti in rappresentanza di diverse corali del territorio.

Giovanni UsaiContinua a leggere →

Oropa, Sardi e Biellesi, stiamo nella casa della nostra mamma

Oropa, Pasca de flores, sa catechesi in Limba a sos Sardos de Biella

foto di gruppo
Oropa, Basilica antica, foto di gruppo con al centro lo stendardo processionale di Santa Maria di Oropa e Sant'Eusebio da Cagliari.

Caros frades et sorres,
che sos discipulos de Jesus in su cenaculu, in su chimbantesimu die de sa Pasca semus aunados innoghe, in custa chi non este cheja ebbia, ca domus et ecclesia sos documentos antigos la narant. Domus et ecclesia Santae Mariae de Oropa: custa domo et cheja de santa Maria de Oropa hoe nos hospitat comente discipulos de su Segnore nostru, umpare cun Maria, sa padrona de domo, in sa pregadoria de su Rosariu.
Et gai, nois, zente de Sardigna et de Piemonte, innoghe istranzos non semus, ca in domo de mama semus, invochende chi enzat su Promissu, s’Ispiritu Sanctu.
Pasca de flores la jiamamus custa die, pasca florida, rosada, pruite in su Mediu Evu flores et rosas dai s’altu bettaiana pro rappresentare sa falada de su fogu de s’Ispiritu Sanctu.Continua a leggere →