Il Deus Te salvet, Maria per l’ultimo saluto a Raimondo Tali

Raimondo Tali
Raimondo Tali da Arzachena (Sassari)

Stamattina, 24 maggio 2010, si sono svolti a Graglia i funerali di Raimondo Tali. Nato ad Arzachena (SS) il 2 giugno 1933, si trasferisce ancor giovane a Graglia, dove sposa nel 1960 la gragliese Anna Maria Destefanis; dal matrimonio nasce Marinella. Fino alla fine degli anni 60 circa gestisce il salone auto Quadrifoglio di Vigliano Biellese.
In seguito lavora poi alle dipendenze di un’impresa di escavazioni e viabilità sino all’età della pensione.
Legato alla sua terra di Gallura, vi costruisce la casa per le vacanze estive in un terreno di sua proprietà a pochi chilometri dalla Costa Smeralda.
Si integra perfettamente nella realtà del paese, fino a diventare uno dei soci fondatori della Pro Loco, con la quale contribuisce a realizzare molte opere (casa di riposo, manutenzione delle chiese, ecc.), come messo bene in evidenza dal ricordo letto dall’amico Enzo Clerico durante la funzione religiosa prima della sepoltura.
Raimondo Tali era membro della Confraternita della Santissima Trinità e di Santa Croce, che ha sede nella bellissima chiesa di Piazza Astrua. È consuetudine della Confraternita accompagnare con il canto le messe dei defunti, in particolare quando si tratta di dare l’ultimo saluto ad un proprio membro: ma stamattina è successo un fatto straordinario. Alcuni confratelli si sono recati ieri, Pentecoste, ad Oropa per cantare con gli amici del Circolo Su Nuraghe il rosario e la Messa; in tale occasione, con un breve passa-parola si è organizzato un piccolo coro sardo-piemontese che, dopo aver cantato con i presenti i consueti canti per la sepoltura, al termine della Messa, guidato dal maestro Biagio Picciau, ha intonato le commoventi note del Deus Te salvet Maria per affidare all’unica Mamma del Cielo il fratello Raimondo.Continua a leggere →

Pizza al Circolo, veri e propri atti di affetto

Nella sezione Fotografias alcune immagini della serata conviviale “Pizza al Circolo” di Su Nuraghe.

pizza
Controllo di cottura e temperatura del forno a legna.

Sabato 22 maggio, partecipatissima serata per l’incontro conviviale “Pizza al Circolo”, piatto che individua gli “Italiani nel mondo”; richiestissima la pizza “Su Nuraghe” caratterizzata da salsiccia isolana.
Le tradizionali focacce, condite in mille varianti, sono state cotte nel forno a legna di Su Nuraghe, un manufatto realizzato a regola d’arte nel 1986 da zio Agostino Angotzi, inaugurato in concomitanza con le celebrazioni per il primo decennio di vita dell’Associazione dei Sardi di Biella.
Si tratta di uno dei quaranta forni a cupola costruiti da muratori sardi, presenti perlopiù in case private, opere architettoniche “minori” che segnano e valorizzano il territorio della nostra Provincia.
Appuntamento riuscitissimo grazie alla bravura di Alfio Sau, coadiuvato da Soci volontari tra cui sei nuovi Consiglieri recentemente eletti alle cariche sociali per il biennio 2010-2011.Continua a leggere →

Da Biella a Lisbona, Paese che ricorda un po’ la Sardegna

insegne
Insegne del Circolo Su Nuraghe di Biella

Il Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe ha ripreso lo scorso anno le gite sociali all’estero; un gruppo di Soci si è recato a Praga, alla scoperta dell’affascinante città mitteleuropea; quest’anno, invece, si è scelta una capitale sul mare molto particolare, in un Paese dove la vita trascorre con ritmi meno frenetici e dove si respira l’aria di un tempo che, per alcuni aspetti, ricorda un po’ la Sardegna.
La gita sociale 2010 avrà come meta Lisbona, punto di partenza obbligatorio di un viaggio in Portogallo: la capitale multiculturale, città adagiata su sette colli, con splendidi monumenti e vivaci quartieri.
L’imbarco è previsto giovedì 27 maggio da Milano Malpensa e, nube di cenere permettendo, arrivo a destinazione nel tardo pomeriggio. Rientro a Biella nella notte di domenica 30 maggio.
Il programma, curato in ogni dettaglio, prevede quattro giorni intensi di visite a palazzi, a musei, a storiche cattedrali tra cui: visita guidata al quartiere di Alfama e quartieri orientali, Castello di Sao Jorge, Miradouro S. Luzia, Cattedrale; visita guidata da Piazza de Commercio, a Belem, visita alla Torre di Belem e Monastero dos Jeronimos; Museo do Azulejos, Casa dos bicos, Miradouro de Graca; Citade Baixa, Largo do Chiado, Convento do Carmo, elevador de Santa Justa. Infine, una tappa è prevista anche al Parque das Nacoes, al ponte Vasco de Gama.Continua a leggere →

Sole, luna e frumento, alle radici della cultura

flabelli di frumento
Biella, piazza del Battistero. Flabelli di frumento decorano lo stendardo processionale di Santa Maria di Oropa e di Sant'Eusebio durante la vestizione di su componidori per l'edizione biellese di sa Sartigliedda.

Elementi rituali e calendariali connessi al mondo vegetale ed al frumento in particolare si farebbero risalire ai primordi della civiltà. Fino a pochi decenni fa, il mondo contadino era governato dal tempo della luna le cui diverse fasi scandivano l’inizio e la fine dei lavori dei campi. Luna e sole sono i simboli più antichi connessi al sacro; tutte le religioni presentano forti legami tra i corpi celesti e le attività dell’uomo. Così è per la festa di Pentecoste, Pasca de flores, la terza Pasqua dei Sardi, dipendente dalla luna della Pèsach ebraica da cui origina quella cristiana di Resurrezione.
Saperi antichi che i Sardi di Biella puntualmente ripropongono, tutelano e tramandano.
Così sarà domenica 23 maggio ad Oropa con canti, preghiere e segni, con flabelli di grano a decorare lo stendardo della Vergine Nera.
In passato a Biella, in molte località della Sardegna ancora oggi, le feste più importanti sono abbellite da particolari addobbi vegetali formati da spighe mirabilmente intrecciati.
Simbologie e gesti antichi che rimandano al Neolitico, alla nascita dell’agricoltura, quando l’uomo inizia ad allevare animali ed a coltivare vegetali. È noto, infatti come intorno all’11.000 a.C. i ghiacciai cominciarono a ritirarsi verso i poli, il clima divenne molto più mite; l’uomo, gli animali e la vegetazione si adeguarono a questa nuova e favorevole situazione.Continua a leggere →

Shavuòt, Pentecoste, festa delle primizie e della mietitura

calendario omer
Calendario per l'omer, Padova 1797. Manifesto in legno e pergamena per il conteggio dell'omer (i 49 giorni fra Pasqua e Pentecoste). Tratto da: Ebraismo Ed. Giunti Firenze.

Questa festa ebraica corrisponde alla nostra Pentecoste ma con significato diverso. Infatti festeggia il raccolto delle messi con un particolare significato per la primogenitura di ogni cosa, dedicata al Signore, ed anche completa il ricordo della liberazione ottenuta con la fuga dall’Egitto.
Shavuòt cade sette settimane (shavuòt) dopo Pèsach (la Pasqua ebraica che anche Gesù festeggiò). In quanto festa delle delle primizie e della mietitura è anche chiamata Ghang abikkurìm e Chang hakatzir. Poiché i Dieci Comandamenti furono promulgati sul Monte Sinai proprio cinquanta giorni dopo l’uscita del Popolo ebraico dall’Egitto, la ricorrenza di Shavuòt viene festeggiata come “tempo in cui è stata donata la legge”.
Il popolo Ebraico conquistò la libertà fisica con la liberazione dall’Egitto, ma fu solo quando ricevette i Comandamenti e la Legge che la liberazione arrivò al suo compimento anche spirituale. Le feste di Pèsach e Shavuòth sono collegate fra loro dal periodo dell’òmer che dura sette settimane.
Il passaggio dalla liberazione fisica a quella spirituale necessita di un periodo di purificazione. Sette giorni è il periodo di purificazione normale, quarantanove giorni è il periodo di purificazione necessario per liberarsi dalle influenze assorbite dalla cultura egiziana: il conto inizia la seconda sera di Pèsach e continua per quarantotto sere successive.
Lòmer è una misura di orzo pari a circa quattro litri che, ai tempi in cui esisteva il Tempio a Gerusalemme, veniva prelevata dal nuovo raccolto e offerta al Santuario, per la prima volta, proprio il secondo giorno di Pèsach.
Come gli Ebrei festeggiano oggi giorno Shavuòt: si usa trascorrere la prima notte della festività studiando tutta la notte su libri appositi in cui sono indicati i brani della Torà, del Talmud e dello Zohar da leggere. Si legge il Libro di Ruth.Continua a leggere →