Giovani e adulti in torneo nel ricordo di zia Virginia

Sabato 23 gennaio, presso la sede di Su Nuraghe di Biella si è svolto il 2° Torneo di calcetto intitolato a Zia Virginia Mereu – quadrangolare tra i giovanissimi partecipanti – sfida di trentasei giocatori in coppie estratte a sorteggio – immagini della gara nella sezione fotografias

Vincitori del torneoLa finale del 2° Torneo di calcetto intitolato a Zia Virginia Mereu ha visto la coppia formata da Luciano Dabenini e Mauro Scalioli, affrontare Franco Dejas e Luca Dejas, rispettivamente padre e figlio.
L’incontro, come si conviene ad una vera finale, è stato estremamente combattuto ed equilibrato, tanto che dopo oltre 30 minuti complessivi, neppure la cosiddetta “bella”, terminata in parità, è stata sufficiente ad assegnare la vittoria del torneo.
Si è perciò reso necessario ricorrere ai tempi supplementari, ulteriori punti di spareggio per decidere la contesa, giocati letteralmente all’ultima biglia.
A prevalere sono stati i più esperti Dabenini/Scalioli, che si sono così aggiudicati la Seconda edizione del Torneo di calcetto intitolato a zia Virginia Mereu.
Tra i bambini, i vincitori finalisti sono: Carlo Lorena, Alex Lecca, Juri Cogotti e Marco Ramella Polac; tra gli adulti: Luciano Dabenini e Mauro Scalioli (primi); Franco Dejas e Luca Dejas (secondi); Matteo Floris e Andrea Sassu (terzi).
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Brigata Sassari: orgoglio sardo, gloria italiana

Giovedì 28 gennaio verrà celebrato a Biella e a Sassari l’anniversario della conquista di Col del Rosso (1918) – Giornata della Festa di Corpo e della Bandiera dei Reggimenti Storici della Brigata “Sassari” (151° e 152°)

DimoniosIl Nucleo di Biella “Capitano Emilio Lussu” dell’Associazione Nazionale Brigata “Sassari”, isserà il Tricolore sui pennoni dell’area monumentale di Nuraghe Chervu per commemorare il fatto d’armi di Col del Rosso (28 gennaio 1918), una pagina di orgoglio sardo e di gloria italiana: 4 Medaglie d’Oro al valor militare concesse alle sue Bandiere (due per ciascuna).
La gloriosa Brigata “Sassari” è l’unica, fra le Brigate di Fanteria di linea, ad avere così alto riconoscimento nella guerra 1915-18.
Il 28 gennaio 1918 la Brigata “Sassari” attacca e conquista le posizioni di Case Melaghetto e Val Fontana. Mentre rastrella Col del Rosso e Col d’Echele, pur subendo un violentissimo attacco nemico, riesce a mantenere le posizioni ed a contrattaccare successivamente con tale furore che il nemico volge a precipitosa fuga. Il Colonnello Giovanni Aprosio, Comandante del 151° cade da eroe e viene decorato con la Medaglia d’Oro al Valor Militare. La Brigata, ed in particolare il 151° Fanteria, ha l’onore della terza citazione sul Bollettino n. 981 del 30 gennaio 1918 (L’Arma di Fanteria. Cenni Storici. Torino: Scuole d’Applicazione d’Arma, 1965).Continua a leggere →

“Lino e lana”, intreccio tra Lingua sarda e Piemonte

Pieghevole del seminarioDomenica 24 gennaio si terra a Padova il seminario di studio sui risultati del progetto delle interviste in Limba, il dibattito sullo stato di conservazione della lingua sarda nel mondo dell’emigrazione e la documentazione di storie di vita raccolte che andranno a incrementare l’archivio della memoria di SardegnaDigitalLibrary
L’incontro si terrà nelle sala Livio Paladin di Palazzo Moroni (Gabinetto del Sindaco), a Padova.
All’importante appuntamento, patrocinato dal Comune di Padova e dalla Regione Autonoma della Sardegna, saranno presenti Lucia Baire, Assessore alla Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport della Regione Autonoma della Sardegna, i Direttori regionali per la tutela della Lingua e della Cultura Sarda, Antonina Scanu e Giuseppe Corongiu.
Parteciperanno l’antropologo Bachisio Bandinu, Paolo Pillonca e Simone Pisanu del Comitato scientifico del Gruppo di lavoro della F.A.S.I. (Federazione Associazioni Sarde in Italia), presieduto da Tonino Mulas.
I lavori saranno introdotti da Paolo Rosaspina, presidente del Circolo Sardo “Eleonora d’Arborea” di Padova e conclusi da Serafina Mascia, vicepresidente FASI.
Tra i partecipanti, i coordinatori Fasi e i Presidenti dei Circoli Sardi del Nord-Est d’Italia.
Il contributo da Biella verrà portato dal presidente del Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe, Battista Saiu, e da Gianni Cilloco.
La lingua e la cultura sarda a Biella sono fortemente connesse con la storia del Piemonte pre unitario, grazie agli intensi e frequenti scambi tra Regno di Sardegna e “possedimenti di Terraferma”. Personaggi biellesi di spicco come Alberto Ferrero della Marmora, Quintino Sella o semplici maestranze piemontesi impegnate già nel 1826 nella costruzione della “Carlo Felice”, hanno fornito “lino e lana” all’intreccio di rapporti che sono continuati, poi, in epoca post unitaria (industrializzazione mineraria della Sardegna, costruzione delle Ferrovie Secondarie Sarde, elettrificazione dell’Isola, p. es.), intensificati, nei due sensi di flusso, con l’emigrazione interna del primo periodo repubblicano.Continua a leggere →

Sos noranta colpos de tia Antonietta Sotgiu

spegnimento delle 90 candelineSa razza sarda modesta et dignitosa
Godit fama de profundos sentimentos
Fortes che chercu chi mancu sos bentos
Mujant custa istirpe virtuosa
Issos godint sa vida et sunt cuntentos
Dende su pesu justu a donzi cosa
De custos donos Antonietta est incarnada
Ca su maestosu chercu in fronte l’hat basada.

Et forte che chercu làssat sa terra
Chi l’hat dadu sa vida et su brassolu
Isparchet sas alas et leat su ‘olu
Et fachet su nidu in attera serra
A su tempus beffardu isfidat in gherra
Li dat noranta colpos et no li faghet dolu.
Insèrrada in coro sos suos talentos
No timet pius né tempus né bentos.

(Annamaria Cuccuru, Sanctu Antoni de su Fogu 2010)
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Quello che solo un’isola nell’isola ti sa insegnare

Sabato 16 gennaio, molto partecipato il primo appuntamento di Su Nuraghe Film 2010 con “Furriadroxus”, film presentato da Federica Pilloni, un cortometraggio prodotto dall’ISRE, l’Istituto Superiore Regionale Etnografico della Sardegna

Federica PilloniFurriadroxus è una versione stereo dello stesso angolo di Sardegna: da una parte i turisti “padani” che vengono a stendersi al sole che non hanno nella loro terra e dall’altra il mondo degli ultimi abitanti di un paese sempre meno popolato.
Da una parte le famiglie che vanno in spiaggia per staccare la monotonia della loro vita lasciata a casa, dall’altra uomini soli nelle loro case, ma uniti nel loro Malfatano, che continuano a lavorare come solo sanno fare perché gli unici maestri che hanno avuto sono stati i loro padri e i loro nonni.
Continuano a mettere in pratica nel loro lavoro quell’arte della pazienza che solo un’isola nell’isola ti sa insegnare, quando a dividerti non è il mare ma i muretti a secco in lontananza che delimitano il tuo mondo e che lo dividono anche da quella spiaggia che diventa tanto popolata quanto nemmeno Malfatano è mai stato. Propensi ancora a credere a delle promesse di essere portati in un posto ancora più caldo e meno ventilato come Pantelleria oppure a raccontare una storia di diavoli e santi, di quelle che i nonni raccontavano per intrattenersi la sera attorno al focolare.
Tanto da imparare nelle tradizioni: dai pomodori secchi all’arte di forgiare coltelli tanto belli quanto affilati, dall’arte del formaggio al saper suonare l’organetto, e nello stile di vita che permette ad un 83enne di andarsi a fare il bagno, a ferragosto, dove nessun altro riesce ad arrivare!Continua a leggere →