
«Là dove si lascia che il colloquio si spenga, la cultura stessa ha cessato di esistere». Così il filosofo torinese Norberto Bobbio descriveva, nell’opera Invito al colloquio, l’approccio che, secondo lui, avrebbe dovuto animare le relazioni intercorrenti fra i moderni intellettuali al fine di raggiungere i migliori risultati possibili nei rispettivi percorsi di ricerca e di studio, oltre che di esistenza individuale. Un’ottica che vede nella condivisione e nel confronto, oltre che uno stile di condotta, la base di un vero e proprio metodo, il quale dovrebbe ulteriormente conformarsi ad un secondo asserto, segnalato dallo stesso pensatore nella medesima opera: «Il compito degli uomini di cultura è più che mai oggi quello di seminare dubbi, non già di raccogliere certezze». Tali massime di scienza possono essere uno spunto per affrontare una riflessione e rilanciare il dibattito che qualche mese ha riguardato i cosiddetti «Mannigos de memoria», il noto progetto della FASI volto all’archiviazione di interviste in Limba al fine di promuovere, studiare e conservare la Lingua Sarda nel mondo dell’emigrazione, nonché le testimonianze di storie di vita dei numerosi sardi che hanno lasciato nel corso degli anni l’Isola natia per piantare nuove radici in terre più o meno lontane.Continua a leggere →