Oropa, cuore battente dei Biellesi e dei Sardi

Ca nos semus aunados in custa cheja de Sant’Usebiu in su numen de Jesu Cristu, semus siguros chi Isse in mesu a nois este
Su Rosariu cantadu e catechesi in “limba sarda”. Preghiere di intercessione a Maria “Deipara”, Madre di Dio, venerata nel famoso Santuario Mariano Eusebiano Alpino di Santa Maria di Oropa. Anche la Mazza civica di Biella parla di Eusebio e di Sardagna.

Mazza civica della Città di BiellaVenerdì 20 novembre, alle ore 21, a Lessona, nell’Oratorio di Sant’Eusebio è stato intonato “Su Rosariu cantadu“, cantato nell’antica lingua di Sant’Eusebio da Cagliari, protovescovo evangelizzatore della Regione subalpina, arrivato in Piemonte 1664 anni fa.
L’incontro, iniziato con «Su signale de sa Sancta Rughe», è seguito da «Su Credu», l’immutata professione di fede codificata ai tempi di Eusebio, a Nicea nel 325, recitato in perfetto sardo dal parroco don Renzo Diaceri e dai fedeli presenti.
Per l’occasione, il cappellano di Su Nuraghe, don Ferdinando Gallu ha tenuto la catechesi in “limba sarda”, incentrata sulla figura di “Cristo Re”, la cui festa, domenica 22 novembre, segna la fine dell’Anno liturgico.
Incontri di preghiera che testimoniano – dopo 1664 anni – la continuità e il perdurare del messaggio eusebiano negli uomini e nelle donne di oggi.
La cristianizzazione del Piemonte del IV secolo è opera di Sant’Eusebio da Cagliari, nominato nel 345 primo vescovo di Vercelli da papa Giulio I.
Eusebio, sardo di origine, cagliaritano, figlio di Santa Restituta, giunse a Vercelli dopo un lungo soggiorno a Roma dove venne ordinato lettore. Al lettore era demandata la lettura e la custodia, non solo materiale, della Sacra Scrittura, compito delicato e pericoloso durante le persecuzioni.Continua a leggere →

Tombola a Su Nuraghe

locandina tombolaSabato 21 novembre, tombolone al Circolo con centinaia di premi.
Con l’arrivo del freddo e l’accorciarsi delle giornate si riscopre il piacere di stare assieme in compagnia di amici.
L’occasione viene offerta dal Circolo Su Nuraghe di Biella col tradizionale gioco della “tombola” per riunire attorno a un tavolo le famiglie, giovani e adulti, grandi e piccini…
In palio tantissimi premi offerti dagli stessi Soci che hanno proposto e organizzato la serata.
Appuntamento: sabato 21 novembre, alle ore 21 nelle sale di Via Galileo, 11 a Biella.

Battista Saiu

Sant’Eusebio da Cagliari e il culto mariano

facciata dell'Oratorio di Sant'Eusebio a LessonaVenerdì 20 novembre, alle ore 21, nell’Oratorio di Sant’Eusebio, a Lessona (Biella), verrà intonato “Su Rosariu cantadu”, ospiti del parroco don Renzo Diaceri.
Per l’occasione, il cappellano di Su Nuraghe, don Ferdinando Gallu terrà la catechesi in “limba sarda” durante il consueto incontro con gli abitanti di Lessona e con i conterranei che risiedono nella zona di Cossato. La serata terminerà con l’immancabile cumbidu a base di dolci sardi.
Il profondo legame tra Sant’Eusebio e il culto mariano porta periodicamente i Sardi di Biella a riunirsi nei luoghi intitolati al conterraneo Eusebio per pregare nelle antiche melodie della loro terra di origine: su Rosariu cantadu.
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L’Isola dei Quattro Mori paragonata ad un continente

Gabriele PinnaVenerdì 13 novembre, alle ore 21, a Biella, l’appuntamento con “Su Nuraghe Film” ha avuto come protagonisti il regista cagliaritano Davide Mocci e il giornalista Gabriele Pinna, sardo di seconda generazione che ha presentato la pellicola “Piccole isole, grandi meraviglie“.
Anche in questo caso, chi è chiamato a tenere la lezione di cinema “per conoscere la Sardegna attraverso il film d’autore” assume il ruolo di protagonista nella grande famiglia di Su Nuraghe.
Serate importanti nella loro semplicità che, al contempo, divengono una sorta di rito di passaggio, quasi un’entrata in società, evidenziata, sovente, da alcuni segni che rimandano alla ricca tradizione isolana.
Per l’occasione, la mamma di Gabriele ha preparato una torta di mandorle simile a quelle portate in processione la mattina di Pasqua di Resurrezione. In alcune località della Sardegna, le donne che accompagnano il simulacro della Madonna che va incontro al Figlio risorto (s’incontru), reggono grandi torte di mandorle da donare, successivamente, al parroco e ai sacerdoti officianti.
Dolce importante dei momenti importanti: un’eredità della Pasqua ebraica, la Pesah, trasmigrata in quella cristiana.
Ai nobili semi di mandorle è affidato il compito di solennizzare l’antica festa giudaica e quella del Figlio dell’Uomo: identici ingredienti per le ricorrenze dei figli degli uomini.Continua a leggere →

L’Isola dai meravigliosi e delicati equilibri naturali

locandina filmVenerdì 13 novembre, alle ore 21, nelle sale di via Galileo Galilei, 11 a Biella, nuovo appuntamento con “Su Nuraghe Film“, le lezioni di cinema “per conoscere la Sardegna attraverso il film d’autore”. In cartellone “Piccole isole, grandi meraviglie“, un documentario del giovane regista cagliaritano Davide Mocci.
Il cortometraggio sarà presentato da Gabriele Pinna, sardo di seconda generazione che illustrerà alcuni aspetti della sua Terra di origine: la Sardegna.
Il filmato narra la storia delle isole di Sant’Antioco e di San Pietro attraverso le immagini dei loro paesaggi e delle tradizioni che le caratterizzano. Tra queste la mattanza, che ha luogo ogni anno in primavera nell’isola di San Pietro.
Il viaggio prosegue nella Sardegna Nord-orientale nel grande parco di La Maddalena.
Le isole dell’arcipelago sono ricoperte da fitta boscaglia, un vero e proprio paradiso per molti animali che in esse vivono: una di queste è Caprera, custode delle memorie di Giuseppe Garibaldi.
Dopo un rapido passaggio sulle isole di Tavolara e di Serpentara, le immagini conducono ad occidente della Sardegna, dove dall’alto del monte Argentario appare la misteriosa isola dell’Asinara.
Quest’isola deve gran parte del suo fascino alle vicende storiche che hanno segnato il suo territorio. La presenza di alcune strutture carcerarie ha impedito che meravigliosi e delicati equilibri naturali fossero interrotti, mantenendo cosi intatte alcune caratteristiche territoriali non più riscontrabili in gran parte della Sardegna.
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