Michela Murgia, che avremo tra di noi a Biella il prossimo venerdì 19 marzo, dice di sé:
«Sono nata in Sardegna [Cabras], e per quanti indirizzi abbia cambiato in questi anni, dentro non ho mai smesso di abitarla… [E’ tornata ad abitare, nel 2010, a Cabras]….
Mi sono diplomata in una scuola tecnica e dopo ho fatto studi teologici, ma questo non ha fatto di me una teologa….
Non mi piace essere definita giovane, a 37 anni essere considerati adulti dovrebbe essere un diritto. Non fumo, non porto gioielli preziosi, detesto i graziosi cadaveri dei fiori recisi, i giornalisti che mi chiedono quanto c’è di autobiografico e gli aspiranti pubblicatori che mi mandano …romanzi che non leggerò mai…. Sono sposata, e questo mi ha reso ….più trattabile, anche se mi rendo conto che a leggere questa biografia non si direbbe…
Nel 2006 ho pubblicato per la ISBN edizioni Il mondo deve sapere, il diario tragicomico di un mese di lavoro alla Kirby. Nel 2007 ho collaborato alla stesura del soggetto e della sceneggiatura cinematografica del film Tutta la vita davanti, ispirato al libro.
Ho scritto per Marie Claire, Diario, L’Espresso, Il Manifesto, Formiche, PeaceReporter, Argo, L’Unità, Liberazione, Epoolis DWF e il magazine on line Emigrati Sardi. Ho una rubrica fissa sul settimanale L’Arborense, e collaboro con JobTalk, il blog sul lavoro del Sole24Ore.
Miei contributi sono apparsi sulla Smemoranda 12 mesi 2009 e sul Dizionario Affettivo della Lingua Italiana…
Suoi scritti sono pubblicati su diverse antologie, come Cartas del Logu (CUEC, 2007), Questo terribile intricato mondo (Einaudi, 2008), Lavoro da morire (Einaudi, 2009), Sono come tu mi vuoi (Laterza Contromano, 2009), Contos (2009, che accompagna il documentario Passaggi di tempo di G. Cabiddu [Fandango]).
Nel 2008, è uscito per i Tascabili Einaudi Viaggio in Sardegna – undici percorsi nell’isola che non si vede, guida narrativa inserito nella collana Geografie.Continua a leggere →
Efis, il Santo che non ha mai smesso di amare i suoi Isolani
Sabato 13 marzo, nelle sale di Su Nuraghe di Biella, Marinella Solinas ha presentato Efis, Martiri gloriosu, film di Gianfranco Cabiddu prodotto dall’ISRE, l’Istituto Superiore Regionale Etnografico della Sardegna.
Nell’anno 1652 la Sardegna venne decimata da una terribile pestilenza: a Cagliari la popolazione si ridusse della metà, ovunque era morte e disperazione.
La gente, allora, si rivolse ad un martire di nome Efisio di Elia che venne decapitato a Nora, una località della costa cagliaritana, per non aver rinnegato la fede cristiana. Efisio ci ricorda San Paolo sulla via di Damasco poiché anch’egli, da persecutore, dopo una visione, divenne il più fervente seguace di Gesù.
Efisio fu rinchiuso in un carcere della città dove oggi sorge la Chiesa a lui intitolata e fu trasferito in segreto per evitare che la gente potesse opporsi alla sentenza emessa a suo carico: la decapitazione.
Fu decapitato sulla spiaggia di Nora da un soldato romano nel 303.
Il culto si diffuse in tutta Cagliari e in tutta la Sardegna: la cripta del quartiere Stampace che fu il suo carcere divenne ben presto un centro di grande spiritualità mentre a Nora (luogo del martirio) venne eretta una deliziosa chiesetta che oggi è sepolta dalle acque del mare.
Ma fu in occasione della peste del 1650 che viene descritta anche dal Manzoni ne “I promessi sposi” che Efisio diventato Santo legò per sempre il suo nome a quello di Cagliari e della Sardegna.
Continua a leggere →
Un setaccio delle emozioni, immagini e preziose parole
Giovedì 18 marzo alle ore 18, al Museo del Territorio di Biella verrà presentato Primigenia Bellezza, libro di Andrea Quaregna che raccoglie le opere proposte in mostra alla Cascina Blu (laghetto) del Parco Burcina di Pollone, Biella.
La rassegna personale, inaugurata nel mese di settembre 2008, dal suggestivo titolo: il ciel la juta, rimanda al supporto materico su cui sono rappresentati gli animali. Tra i soggetti dipinti, diciassette esemplari hanno il loro habitat naturale sia in Piemonte, sia in Sardegna. Come la natura condivide le proprie ricchezze, Andrea Quaregna, Socio piemontese dell’Associazione dei Sardi di Biella, offre immagini, poesia ed emozioni.
Del soggetto di ogni opera viene fornito il nome scientifico, il termine italiano e le corrispondenti dizioni sarde; nuovo tassello di un progetto più ampio che tende a conservare e promuovere la ricchezza di idiomi presenti nel territorio subalpino, in conformità allo spirito che ha animato il legislatore nella promulgazione della Legge Regione Piemonte n. 12 del 7 aprile 2009. Sarebbe auspicabile riuscire ad completare il vocabolario con i nomi piemontesi che individuano gli stessi animali.
A ciascuna immagine sono associati degli haiku, minuscoli poemi di una manciata di parole: “diciassette sillabe distribuite in tre versi di cinque, poi sette e nuovamente cinque sillabe (5-7-5)“.
Continua a leggere →
Arte antica che si nutre del bene più prezioso: il tempo
Osservare il lavoro del tempo sulla natura, percepire il trascorrere delle stagioni attraverso la variazione costante dei colori e delle forme degli alberi e delle foglie, immergersi in un mondo dai ritmi lenti, fino a che il cuore si calma ed entra in risonanza con esso.
Non si può dipingere la natura se non si comprende che essa è dentro di noi prima ancora che fuori, non si può cogliere il fremito di un’ala spaventata in un bosco innevato se non si è capaci di farsi parte di quel bosco e trasformare il proprio respiro nel soffio di vento che dà spinta al volo.
Non ci si stupisce di fronte alla bellezza se si è capito che essa ci circonda in attesa di essere ammirata.
Andrea Quaregna, classe 1970, biellese d’origine e pollonese per scelta, ha saputo cogliere, nei suoi quadri, il legame forte e profondo che unisce l’uomo alla natura, riscoprendo in se stesso prima di tutto la capacità di osservare.
Arte antica che si nutre del bene oggi più prezioso, il tempo, l’osservazione presuppone saldezza interiore, affinché il mistero della fragilità della bellezza non ci confonda, e capacità di affrontare le proprie paure, per sanarle attraverso l’arte.
Osservare, amare, alleggerire: sono i verbi di cui si nutre l’arte di Quaregna che, nobilitando la grezza juta, è divenuto poeta di un’arte povera che ha fatto propria.
Continua a leggere →
Dallo spirito animale, alla curiosità animalesca
Anche gli uccelli volano in alto, ma tornano a terra per nidificare e vivere – amplificare il nostro linguaggio con la loro presenza e le loro abitudini.
Il dottor Battista Saiu mi ha consegnato una lista di animali da esaminare e possibilmente commentare. Ma alcuni di questi volatili nemmeno li conosco, come non conoscevo i loro nomi in sardo, per non parlare di quello scientifico. Una lettura difficile e misteriosa. Che cosa dovevo fare? Allora mi sono avventurato in un’indagine etimologica e semantica (una mia antica passione maniacale, purtroppo interrotta da alcuni lustri per mancanza di tempo: la vita condizionata da troppi impegni).
Approfittando di qualche momento disponibile, ho cominciato a rispolverare vecchi volumi ammassati nella mia biblioteca e a sfogliare pagine ormai desuete. La compiutezza è rara, infatti non tutto è stato reperito. Ma la sorpresa sostanziale è stata quella di avere scoperto che circa 2000 anni fa alcuni autori latini conoscevano già questi animali e li citavano nelle loro opere. Una bella soddisfazione. “Nulla die sine linea“, diceva qualche nostro antenato. Nessun giorno senza un piccolo progresso. C’è sempre da imparare. Il nostro idioma ricomincia così a suscitare molto interesse: riemerge come attrazione fatale. E poi, con lo sfiorire dell’età, la ricerca, anche se solo curiosa, è vantaggiosa: impegna molto la memoria che altrimenti “minuitur nisi ea exerceatur“. Certo si scende dallo “spirito animale” (Dante, Vita nuova) alla curiosità animalesca. Ma anche così la senilità diventa vitalità.
Continua a leggere →