Granelli di cultura materiale, tramandare la tradizione attraverso il gusto

A Su Nuraghe gli appuntamenti mensili con Sapori di Sardegna – Protagonisti i Soci che illustrano i saperi materiali di cui sono custodi

Sabato 23 maggio, nelle sale del Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe di Biella, si è tenuto l’annunciato incontro con i “Sapori di Sardegna“. Durante la serata è stato presentato “su gattò”, un dolce di mandorle tostate e di zucchero fuso, prodotto e illustrato da Adriana Desogus.
La specialità gastronomica rimanda alle feste di fine anno e, sebbene sia stata presentata in una sorta di controritmo calendariale, ha riscosso interesse e successo tra i presenti.
L’Assessore Nicoletta Favero, a nome del Sindaco Vittorio Barazzotto ha portato il saluto della Città di Biella, seguito dalle parole di Adriana Desogus che ha spiegato la ricetta e i modi in cui ha appreso a confezionare la specialità gastronomica.
Tra i presenti, alcuni annotavano suggerimenti e dettagli sulle tecniche di lavorazione, come tagliare o tostare le mandorle, alcune varianti di “gattò” all’anice, ottenuto con infusi alcoolici di semi di finocchio selvatico o l’impiego di limoni anziché arance o altri agrumi per avere fragranze forti o più delicate.
Una serata all’insegna della serenità e della condivisione fraterna, con i Soci protagonisti nell’illustrare i saperi tradizionali di cui sono custodi. Granelli di cultura materiale pervenuti fino a noi oralmente, comunicati e tramandati con la stessa tecnica di trasmissione attraverso gli incontri a tema organizzati da Su Nuraghe.Continua a leggere →

Giovani sardi e ragazzi sordi, uniti da “Limba” e da “segni”

Saggio finale del Corso di Limba sarda – ragazzi sordi segneranno simultaneamente in Linguaggio LIS

locandina del saggio di fine corsoSabato 30 maggio, alle ore 21, nei saloni della Biblioteca Su Nuraghe di via Galileo Galilei, 11 a Biella si terrà il saggio di fine corso del Laboratorio Linguistico 2009 di “Limba” del Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe di Biella, rivolto ai giovani dagli otto ai quindici anni, dal titolo “Eya, emmo, sì: là dove il sì suona, s’emmo e s’eya cantant“.
La serata vedrà la partecipazione di giovanissimi sardi e di alcuni coetanei sordi, coordinati da Valentina Magni dell’Associazione Vedo Voci di Biella, che tradurranno simultaneamente in linguaggio LIS (Lingua italiana dei Segni), i brani in Lingua sarda recitati dai Ragazzi di Su Nuraghe.
Durante la serata verrà distribuito un libretto di sala “Su Sardu Jocande“, con i testi di Maria Teresa Pinna Catte, scritti in sardo nelle varianti campidanese e Logudorese – e in italiano, di cui alleghiamo la breve prefazione.
Per l’occasione, le donne della famiglia Fosci prepareranno le gustosissime pardulas di Gonnosfanadiga da offrire a tutti i presenti.

Battista SaiuContinua a leggere →

Sapori di Sardegna, arance, mandorle e zucchero fuso sulla pietra

Il fascino dell’esotico – ricerca di ingredienti rari e preziosi – radici e trasformazione continua della tradizione

Adriana DesogusSabato 23 maggio, ore 21, nuovo incontro con i “Sapori di Sardegna“. Adriana Desogus presenterà e ci farà gustare su gattò de Narcao, un dolce di mandorle che, nel nome, rimanda certamente alla Francia: nel paese transalpino, le gâteau è il “dolce”.
In Sardegna, viene preparato nel periodo invernale in occasione delle festività di fine anno, in alternativa a su pane de sapa, il pane con vincotto.
Su gattò testimonia, nel nome, la sua derivazione “forestiera”, un fascino, quello dell’esotico, a cui anche i Sardi sono sensibili: propensione che conferma la continua ricerca delle cose rare, non facilmente reperibili e, quindi, intrinsecamente “preziose”, come quello di farsi ritrarre – anche nel caso della presentazione dei “Sapori di Sardegna” – con dolci estranei alla recente produzione culinaria isolana.
Infatti, l’immagine ritrae Adriana Desogus con una magnifica gran crostata di frutta fresca “per dare un po’ di colore all’immagine di su gattò” – così sostiene, proprio Lei – in alternativa al monocromatismo dello zucchero caramellato.
Scorrendo alcune immagini realizzate per presentare eventi analoghi è ben chiaro il ripetersi di scelte simili da parte dei soggetti ritratti.
Quello delle varianti in cucina è un fatto conosciuto, che, spesso, ha dato vita a contaminazioni felici.Continua a leggere →

Il cibo, cultura materiale ed effimera della nostra Isola

Cena a s'AtzaresaSabato 16 maggio – gran pienone all’appuntamento mensile di Su Nuraghe per la serata organizzata dai Soci di Atzara. In calendario: la “Cena a s’Atzaresa“, preparata da Pina Serra, Domenico Corongiu, Sisinnio Muggianu con Mario Zara, Caterina Orrù, Melinda Marroccu e Alma Cabras.
Tra gli ospiti, alcuni membri della Comunità Evangelica Valdese di Biella con il loro Presidente Gustavo Buratti Zanchi.
Per l’occasione è stato preparato un menù caratterizzato dalla semola di grano, da carne di pecora e da erbette di stagione: asparagi selvatici e finocchietto “areste”, ingredienti provenienti dalla nostra Isola.
Ha incuriosito “sa fregula” allo zafferano, un tipo di pasta caratteristica dei giorni di festa, che rimanda al cuscus o cuscussù, un alimento diffuso nell’Africa mediterranea, costituita in entrambi i casi da granelli di semola, cucinata come la pastasciutta in Sardegna, cotta a vapore in Nord-Africa. Un’antica testimonianza culinaria tramandata attraverso il cibo che confermerebbe la comune cultura frumentaria di diversi popoli.Continua a leggere →

Una sorta di rito di passaggio a parlare della loro terra

Su Nuraghe, proiettato il 5° film di Davide Mocci – protagonisti i Sardi di seconda generazione

Su Nuraghe FilmSabato 9 maggio, un folto pubblico ha assistito alla proiezione di “Sardegna, il popolo della costa“, avvenuta nella sala del “Punto Cagliari” al Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe di via Galilei.
Alla serata dedicata al documentario, infatti, hanno preso parte circa cinquanta persone, affluenza che testimonia quanto le lezioni di cinema “per conoscere la Sardegna attraverso il film d’autore”, organizzate dall’Associazione, siano ormai divenute una tradizione molto apprezzata e partecipata.
Nell’occasione è stata proposta una nuova opera del regista cagliaritano Davide Mocci, da anni nello staff della trasmissione televisiva “Geo&Geo”, nella quale i riflettori vengono puntati su alcuni antichi mestieri tuttora praticati sull’Isola, sebbene in via d’estinzione.
Si passa dalla dall’arte dell’intreccio dei tradizionali cestini sardi, alla lavorazione “a filè” (un particolare tipo di cucito che trae origine dai metodi usati nel mondo della pesca), dalla messa a punto delle imbarcazioni ideate per muoversi negli stagni, alla realizzazione di pipe d’argilla fatte a mano e ormai uniche nel loro genere.
Come da consuetudine, anche questa volta protagonisti sono stati i Sardi di seconda generazione, cioè i figli nati in terra biellese da genitori isolani, chiamati per una sorta di rito di passaggio a parlare della loro terra d’origine.
L’introduzione alla serata è stata fatta da Serenella Floris, studentessa ventitreenne di padre sardo e madre lucana, che ha presentato il documentario ai presenti.Continua a leggere →