Unu fogaroni nasciri de sa pampixedda de unu alluminu

Atobiu in su Circulu Su Nuraghe de Biella Mannigos de Memoria – Su bintisesi de Gennarxu de su duamilla e dexi – fueddus in sardu campidanese-sulcitanu maurreddinu – s’importanzia chi podeus tenni nosu disterraus cun is Circulus chi funti is laboratorius po fai sa Limba sarda sempri prus bella
Resoconto dell’incontro (martedì 26 gennaio 2010) Mannigos de Memoria – Granai della MemoriaVeglie postmoderne – conversazioni in Limba coordinate da Piero Pinna per raccontare, ricordare e tramandare attraverso l’oralità – narrazioni nelle varianti locali della Lingua antica dei Sardi.

Franziscu MuraPigara su fueddu Pieru Pinna nendi ai sozius arreunius: labai ca custu atobiu pori parri mera pretenziosu, imbecis deu seu cunvintu ca unu grandu fogaroni puru, nasciri de sa pampixedda de unu alluminu e poi, acciungendi arrogheddus de linna, bessiri mannu.
Nosu puru arregordendi arrogus de sa vira nostra a partiri de candu fustus piticus e contendi is istorias nostras, in sardu, portaus de certu unu cuntributu po una mezoria de sa limba nostra.
Deu penzu ca sa cosa non depiri essi lassara a is proffessoronis universitarius poita ca su populu, in fatus de vira bera, tenniri de prus de contai; arregordus, bellus o leggius chi siant, funti is nostrus e si donant s’ocasioni po fueddai in limba, po donai a sa limba sarda e a is istorias sa manera de no essi screscias mai.
Su chi funti cumprendendi pagu in Sardigna est s’importanzia chi podeus tenni nosu disterraus cun is circulus chi funti is laboratorius po fai sa limba sempri prus bella, cumprendia e chistionara de totus i sardus. In cali citari o bidda de Sardigna suzzediri cussu chi nosu fareus dogna dì: unu grupu de prassonis chi s’agatant a pari, logudoresus, campidanesus, tatharesus, ogliastrinus, maurreddinus o cabesusesus e dogniunu chistionara su sardu de su logu su e totus ascurtant e imparant a si cumprendi totus a pari.
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Celebrata a Biella la festa della Sassari

Labari a Nuraghe Chervu prima della cerimonia dell'AlzabandieraGiovedì 28 gennaio è stata celebrata a Biella la Giornata della Festa di Corpo e della Bandiera dei Reggimenti Storici della Brigata Sassari (151° e 152°) nell’anniversario della conquista di Col del Rosso (1918)
Alle ore 9.40, i labari delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma di Biella hanno raggiunto l’area monumentale di Nuraghe Chervu per l’alzabandiera nel giorno della festa della Brigata Sassari.
La cerimonia è stata organizzata per la prima volta dal Nucleo Capitano Emilio Lussu, la nuova Associazione d’Arma recentemente costituita in città, a cui l’Associazione Nazionale Brigata Sassari ha affidato – in concorso con il Circolo Su Nuraghe – il mantenimento dell’Area Monumentale di Nuraghe Chervu, dedicata ai Caduti sardi e ai Caduti biellesi.
All’Alzabandiera erano presenti il Prefetto di Biella, Dott. Pasquale Manzo, il Questore della Provincia di Biella, Dott. Giuseppe Poma, il Ten. Col. Federico Maria Ruocco del Comando Provinciale dei Carabinieri, il Col. Salvatore Barca, Comandante Provinciale la Guardia di Finanza, le massime Autorità civili e militari di Biella, Vercelli e Novara.
Gli ordini militari per l’alzabandiera e per gli onori, scanditi dagli squilli e dagli inni del trombettiere di Su Nuraghe Paolo Mattinelli, sono stati impartiti dal Responsabile Fiduciario del Nucleo della Sassari, Magg. Giovanni Manunta.
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Nuraghe Chervu eretto proprio a lode di te, Brigata Sassari

Una sinfonia che si eleva al cielo – A questo concerto si aggiunge la tua nota possente: oggi, sei anche tu qui con noi, Brigata Sassari…

Padre Accursio a Nuraghe ChervuBrigata Sassari!
Da ogni punto, da ogni spazio di questa architettura che ci ospita (la basilica di San Sebastiano in Biella), cinque secoli ti guardano, perché qui non c’è pietra che non grondi storia…
Se queste mura avessero lingua, ecco l’occasione in cui proclamerebbero a gran voce la loro gioia, il loro orgoglio di accogliere così qualificate rappresentanze.
Guardati attorno.
Ti circondano i Labari delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, specialmente quelle che qui ospitano i loro fondatori: le Batterie a cavallo di Alfonso La Marmora, i Bersaglieri di Alessandro La Marmora.
Poi, tutte le altre che annualmente convengono qui alla celebrazione della parte religiosa delle loro commemorazioni.
E c’è un altro insigne personaggio della predetta famiglia, particolarmente legato al tuo suolo: Alberto La Marmora, cui va il merito di tante ricerche scientifiche che oggi ancora illustrano la tua storia, il tuo folclore, la tua geologia.
Brigata “Sassari”: siamo orgogliosi di poterti accogliere tra noi ufficialmente per la prima volta … ed offriamo a te le nostre primizie.
Questa chiesa che ti ospita è monumento nazionale, è un raro esempio architettonico di stile rinascimentale lombardo-piemontese, è Tempio civico della Città di Biella, è sacello di glorie risorgimentali.Continua a leggere →

Nuraghe Chervu, pietre della Memoria, dare forma al ricordo

Il Prefetto e il Questore di Biella a Nuraghe ChervuIl tema della Memoria si connette strettamente a quel concetto che il filosofo tedesco Leibniz esprimeva come la scoperta delle: «…origini delle cose presenti ritrovate fra le cose passate…». In natura le pietre costituiscono sicuramente una delle più eclatanti conferme di tale asserto, in quanto testimonianza del “precedente” e dell’evoluzione verso il tempo attuale. Mircea Eliade, nel suo Trattato di storia delle religioni (Ed. Universale Bollati Boringhieri, Torino, 2008, pp. 195 – 214), ricorda come le pietre, specie quelle megalitiche, siano state scelte dall’uomo come vere e proprie manifestazioni del sacro sin dall’antichità a causa dei loro caratteri di durezza, ruvidità e per il loro connotati di permanenza e stabilità nel tempo.
A tale riguardo lo studio dell’archeologia ha dimostrato come i massi quali i menhir (dal bretone men, pietra, e hir, lunga) spesso abbiano avuto una funzione rituale e funeraria connessa al ricordo “visibile” dei defunti. Riguardo agli antichi Sardi, Giovanni Lilliu (Cfr., Sardegna Nuragica, Ed. Il Maestrale, Nuoro, 2006, p. 63) ha affermato che: «…il megalitismo…fissa in grande le memorie, e dà il senso che si sia costruito per l’eternità…». Lo studio della simbologia dei nuraghi, in particolare (Cfr., ex plurimis, M.Puddu, Simbologia del nuraghe, in Sardegna mediterranea. Semestrale di cultura, n. 23, 2008, pp. 36 – 39), ha confermato come le note torri avessero anche la funzione di rappresentare, di per sé, l’immutabilità della forma e della sostanza, richiamando, così, il concetto d’immortalità e di tramite ideale tra la terra ed il cielo, il mondo della spiritualità.
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Memoria funzionale e Memoria culturale

RoseLa Memoria, argomento che costantemente domina i dibattiti culturali dei nostri giorni, è tema poliedrico e essenzialmente pluri-disciplinare. Emblematici sono alcuni recenti avvenimenti tra cui il Convegno veneto della FASI su Mannigos de Memoria, i Granai della Memoria, tenutosi il 24 Gennaio 2010 a Padova; in un articolo del 15 Dicembre 2009 il quotidiano La Stampa annunciava che la Memoria sarebbe stato il filo conduttore del XXIII° Salone Internazionale del Libro di Torino (13 – 17 Maggio 2010); a Biella, a partire da Venerdì 22 gennaio 2010, presso il Museo del Territorio, si svolge Memorandum, festival della fotografia storica che, coinvolgendo operatori ed istituzioni pubbliche e private, vuole avviare un’approfondita discussione su come salvare e rendere fruibili al grande pubblico archivi fotografici e, più in generale, le forme di memoria collettiva del passato, spesso di grande interesse ma poco conosciute, ancora più difficilmente accessibili e, soprattutto, ad alto rischio di estinzione per gli alti costi di tempo, denaro e conservazione che richiedono.
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