Alzabandiera a Nuraghe Chervu

28 gennaio 1918 – 28 gennaio 2009 – Festa della brigata “Sassari”
Anniversario della conquista di Col del Rosso (1918)

Il 18 gennaio u.s., nella sede del Circolo Culturale Sardo “Su Nuraghe”, i Presidenti dell’Istituto del Nastro Azzurro e delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma della Provincia di Biella sono stati informati ufficialmente dell’intenzione di fondare a Biella una Sezione dell’Associazione Nazionale Brigata “Sassari”.

Nell’occasione, è stata valutata la possibilità di svolgere iniziative congiunte nelle ricorrenze solenni, sia nazionali che d’Arma o di Specialità, col fine di aumentare la loro visibilità, dando segni tangibili dell’esistenza delle diverse Associazioni, incoraggiando la partecipazione dei Soci e favorendo il reclutamento di nuovi.

Congiuntamente, si è stabilito di celebrare l’alzabandiera a Nuraghe Chervu alle ore 12.00 della prima domenica di ogni mese, a cominciare dal prossimo marzo 2009.
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Sapori e saperi di Sardegna

Le donne di Su Nuraghe e “sa panada de Assemini”

Come annunciato, sabato 17 gennaio, nelle sale dell’Associazione di sardi di Biella si è svolta la serata “Sapori di Sardegna” con la presentazione di “Sa panada de Assemini”.

Nell’immagine allegata, un gruppo di donne di Su Nuraghe ammira i prodotti realizzati da Bruna Dessì Cannas prima della illustrazione della ricetta e della degustazione ai Soci di “sa panadas de Assemini”.
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Sapori di Sardegna: il gusto dell’Isola

Sa panada di Assemini protagonista a Su Nuraghe di Biella

locandina sa panadaSabato 17 gennaio, alle ore 21, al Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe di Biella, continua la partecipatissima rassegna mensile “Sapori di Sardegna” per assaporare il gusto dell’Isola.
Durante la serata, Bruna Dessì Cannas presenterà sa panada de Assemini, piatto tipico della tradizione agro-pastorale sarda, risalente – secondo certi studiosi – ai nostri più antichi antenati, la cui primogenitura è contesa tra diversi importanti centri dell’Isola.
Sa panada è una specialità culinaria che si basa sulla felice unione di carne racchiusa in un contenitore di pasta e rinvierebbe a quelle particolari focacce su cui gli antichi adagiavano i cibi durante il pasto: la “mensa”, particolare pane piatto impiegato come supporto per gli alimenti. Un’ipotesi che troverebbe conferma in Sardegna nell’uso di poggiare sul pane, carasatu o zicchi ladu, la carne arrostita, entrambi consumati durante il pasto.
Sa panada odierna è perlopiù un piatto monodose cucinata al forno. In passato veniva cotta direttamente sulla brace dentro su aldante, uno speciale contenitore piatto di terracotta.Continua a leggere →

Consegnati i premi ai vincitori del 1° Torneo di calcetto

Una cascata di monete d’oro per “zia Virginia”
La sua eredità: generosità e disponibilità verso l’altro

Una cascata di monete d’oro, targhe, coppe, medaglie e libri, sono i premi consegnati ai vincitori del 1° Torneo di calcetto, intitolato a “Zia Virginia Mereu“.
La gara organizzata dalla sezione sportiva del Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe, è stata intitolata alla memoria della decana dei Sardi di Biella, scomparsa sei mesi fa.
In ricordo dell’evento, il Circolo Su Nuraghe ha inciso su dodici medaglie consegnate ai vincitori il nome dell’amata zia Virginia.
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Sa Limba de sos Mannos a Su Nuraghe di Biella

Laboratorio linguistico 2009 per giovani Sardi nati fuori dalla Sardegna

locandina laboratorio linguisticoMartedì 13 gennaio 2009, alle ore 17.30, negli accoglienti locali del “Punto Cagliari” del Circolo Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe, in via Galileo Galilei, 11 a Biella, riprendono le lezioni di “Limba sarda”, rivolte ai giovani dagli otto ai quindici anni.

Eya, emmo, sì: là dove il sì suona, s’emmo e s’eya cantant” è il titolo del Laboratorio linguistico 2009, che rimanda ad un celebre verso della Divina Commedia («le genti del bel paese là dove ‘l sì suona»: Inferno XXXIII, 80), nel quale Dante, padre della lingua italiana, si riferisce a un’epoca in cui l’Italia era ancora un concetto di là da venire. Per Dante, la lingua è un punto di riferimento e il “” è il primo nucleo di un’identità comune alle diverse «genti del bel paese».
Così, “s’emmo e s’eya” per l’identità dei Sardi, in un’epoca in cui molto si discute sulla variante linguistica da adottare, sono il cardine su cui incernierare la scelta e l’adozione di tutte le diverse varianti vernacolari presenti in Sardegna come sinonimi: il sardo è tutta la lingua sarda e ci appartiene nella sua interezza.
Lo sanno bene i Sardi sradicati, de su disterru, custodi fedeli di tutto ciò che hanno dovuto lasciare. La lingua sarda è adottata da loro in ogni sua sfumatura – è veicolo per comunicare, per conoscersi e riconoscersi fratelli, figli della stessa terra.
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