Festa de su Populu sardu – Sa Die de sa Sardigna

Nonostante le intense settimane di preparativi in vista della prossima “Festa de su Populu sardu – Sa Die de sa Sardigna” che si terrà a Biella nei giorni 21 e 22 giugno prossimi regolarmente si sono svolte le attività secondo il calendario programmato:
venerdì 6 giugno, in occasione della festa liturgica del Beato Nicola da Gesturi, il gruppo di preghiera di Su Nuraghe si è unito alla comunità di Bioglio presso la cappella dedicata a Fra’ Nicola nella chiesa Parrocchiale, per intonare su Rosariu cantadu con le meditazioni e catechesi in limba, tenute da Don Ferdinando Gallu (testo allegato);

Preghiera a Bioglio

sabato 7 giugno, la serata del Circolo si è addolcita con le “pardulas” specialità gastronomiche equinoziali proprie del mondo pastorale che rimandano ad antiche ritualità, proposte – per l’occasione – da Alma Cabras Desogus. Si tratta di appuntamenti che intendono far conoscere e conservare quei saperi tramandati attraverso il cibo (preparazione, ingredienti, tecniche di lavorazione e forme dei manufatti…) propri della fabrilità popolare.

Pardulas

domenica 8 giugno, a seguito della scomparsa di Padre Giulio, ci siamo ritrovati nella basilica di San Sebastiano a Biella, a fianco dei tantissimi Biellesi e del Priore Padre Accursio per il rosario di suffragio. L’ultima posta del rosario è stato intonato in sardo: preghiera e riconoscenza al sacerdote ed all’amico che per primo ha permesso l’utilizzo dello spazio sacro, accogliendoci, offrendo una terra ai Sardi “disterraus“, noi sradicati, senza terra, lo stesso luogo in cui riposa Alberto Ferrero Della Marmora, studioso ed amico della Sardegna.
Infatti, nell’anno giubilare, essendo Padre Giulio Priore, i Sardi si sono trovati mensilmente per celebrare l’Anno Santo con lo stesse preghiere intonate domenica nel giorno del suffragio.

Molto attesa anche dai Biellesi è la manifestazione in programma per il prossimo fine settimana (21 e 22 giugno).
Per illustrare il complesso progetto di collaborazione tra il Circolo Su Nuraghe e l’Amministrazione della Città di Biella, domani, 16 giugno, alle ore 10,30, nel “Punto Cagliari” del Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe di Biella in via Galileo Galilei, 11, si terrà una conferenza stampa, presenti il Sindaco di Biella, Vittorio Barazzotto, gli Assessori alla Pubblica Istruzione, Rinaldo Chiola, all’Urbanistica e alla Cultura, Doriano Raise.
Inoltre, saranno presenti i progettisti e la Ditta appaltatrice dei lavori di Nuraghe Chervu; rappresentanti della Compagnia Armatrice Grandi Navi Veloci, della Pasticceria Brusa, della Ditta Euro Glass, della Stampa.
La festa sarda 2008 è un appuntamento specialissimo incernierato sull’inaugurazione del monumento che omaggia alla Brigata Sassari e i caduti biellesi della Prima Guerra Mondiale.

Con grande gioia ho il piacere di annunciare l’inaugurazione di Nuraghe Chervu, eretto a Biella in via Lago Maggiore, per ricordare il 90° dalla fine della Grande Guerra e l’inizio dei festeggiamenti del 150° anno dell’Unità d’Italia. La cerimonia, inserita all’interno della XIV edizione di “Sa Die de sa Sardigna“, Festa de su Populu sardu, si terrà a Biella nei giorni 21 e 22 giugno 2008 come da programma allegato.

Nuraghe Chervu, che prende il nome dal Torrente Cervo, luogo in cui sorge, caratterizzerà una delle porte del costituendo Parco Fluviale Urbano, è formato da massi estratti dalle cave di Curino e da pietre provenienti da diverse regioni d’Italia. La scelta dei blocchi di roccia biellese sta a significare l’antico legame tra Biella e la nostra Isola che trova una delle massime espressioni nell’emblematica figura di Alberto Ferrero Della Marmora: allo scienziato biellese, senatore del Regno di Sardegna, sono dovuti gli studi mineralogici sardi e piemontesi tra cui quello relativo a un particolare filone di roccia magmatica – il melafiro – che per 23 chilometri unisce il Biellese e la Valsesia (tre lastre di melafiro decorano il monumento a lui dedicato da Quintino Sella all’interno della Basilica di San Sebastiano di Biella); mentre le altre pietre, proveninti da ogni parte d’Italia, vogliono rievocare il dolore delle guerre e dei sacrifici che hanno contribuito alla creazione dell’Italia moderna coi tanti giovani tra cui i 532 Caduti biellesi e i 98.124 richiamati sardi – uno ogni nove abitanti dell’Isola. Con 13.602 Caduti, la Sardegna ha pagato il prezzo più alto in rapporto alla popolazione coi fanti della gloriosa “Brigada Thatharesa“, la Brigata Sassari. (Il 3 dicembre 1915, i vertici militari disposero il trasferimento di tutti i fanti sardi nella Brigata Sassari).
Dall’altopiano di Asiago, proviene una delle pietre che costituiscono il nuraghe biellese, poiché sul Carso, il 25 luglio 1915, appena due giorni dopo l’entrata in guerra dell’Italia contro l’Austria, la Sassari ebbe il “battesimo del fuoco”, combattendo al grido “Forza Paris!”, forza uniti!, piuttosto che “Avanti Savoia!”. Il 5 agosto 1916 viene conferita la medaglia d’oro al valor militare a ciascuno dei due reggimenti della Brigata Sassari, distintasi (20-30 gennaio 1918), nella battaglia dei Tre monti, rimasti in prima linea fino alla “battaglia del Piave” (15-23 giugno 1918) in cui cadde l’avv. Attilio Deffenu, – intellettuale meridionalista, mandato al fronte perché sospettato di “sovversismo” – al comando di un plotone di “thatharinos” (16 giugno 1918). Durante i sanguinosi combattimenti del Piave in tanti persero la vita: tra i biellesi, Costantino Crosa, medaglia d’oro al valor militare, Capitano di Fanteria, Comandante la 10a Compagnia del 201° reggimento, caduto a Breda di Piave 18 giugno 1918.
Una memoria collettiva affievolita che con Nuraghe Chervu si vuole rinvigorire e tramandare, rinsaldando e metabolizzando frammenti di storia e geografia attraverso il Concorso Scolastico “Le pietre e il sacro, disegna un nuraghe” a cui hanno risposto oltre settecento studenti che hanno permesso col loro contributo di idee l’edificazione del nuraghe sorto alle porte della città. Domenica 22 giugno, alle ore 17, nella Sala consiliare della Provincia di Biella avverrà la premiazione e la consegna del volume che raccoglie tutte le opere pervenute a concorso.
Un progetto articolato e condiviso dall’Amministrazione della Città di Biella che ha accettato l’impegno e la proposta del Circolo Su Nuraghe per l’inserimento del nuovo monumento biellese all’interno di un giardino mediterraneo in cui verranno via via piantumate altre piante per ricordare i futuri nati nella Comunità sarda di Biella.
Per sottolineare l’Unità dell’Italia nell’Europa unita, sui pennoni sventoleranno la bandiera europea, italiana, piemontese e sarda.

Nell’immagine che segue la pietra dedicatoria che riporta le date:
5 IV 1297 (Bonifacio VIII istituisce il Regnum Sardiniae et Corsicae)
17 III 1861 (il Regno Sardo diventa Regno d’Italia)
4 XI 1918 (fine Prima Guerra Mondiale – compimento del Risorgimento)
28 IV 2008 (Sa Die de sa Sardigna, inizio costruzione “Nuraghe Chervu“).

Pietra

La “pintadera“, lo stampo per incidere il tradizionale “Pane di Sant’Eusebio”, benedetto e distribuito alla fine della Missa Majore, riproduce il simbolo solstiziale comune ai nuraghi e all’antico sacello eusebiano di Santa Maria del Monte e a quello di San Bartolomeo di Oropa.

Pintadera

Per l’occasione, la primaria pasticceria Brusa di Biella ha messo in produzione “i nuraghini al mirto” per sottolineare, anche attraverso il gusto – cioccolato di Piemonte e mirto di Sardegna (delle distillerie di Silvio Carta, Oristano) – l’antica unione tra i due popoli.

Nuraghini al mirto

Inoltre, la Ditta Euro Glass di Vigliano Biellese ha realizzato la parte sommitale del menir e artistici piatti in fusione di vetro che rimandano a “Nuraghe Chervu”.

Piatti

Infine, in un volume di 200 pagine sono stati raccolti i lavori e i nomi dei ragazzi partecipanti al Concorso “Le pietre e il sacro, disegna un nuraghe”, associati alle riproduzioni delle nove lapidi e la trascrizione dei nomi di tutti i Caduti Biellesi.

Copertina

Per non dimenticare, conoscere e rafforzare comuni radici.

Battista Saiu


Segue il brano della catechesi in “Limba” tenuta dal nostro cappellano Don Ferdinando Gallu:
6 de lampadas 2008
Biadu Nigolau dae Gesturi
Rosariu Cantadu in Bioglio de Biella a sas noe de su sero

Cherimus ringratziare, frades et sorres, su prideru don Luigi, parrocu de custu logu et vicariu de custa zona pastorale, chi nos retzit in custa bella cheja. Cheja istimada dae sos sardos in terra biellesa, ca tenet sas reliquias de su biadu Nigolau dae Gesturi, Jiuanne Medda.
Cherimus saludare sos parentes de su biadu, chi suni innoghe.
Sos frades de sanctu Franziscu si jamana a numene, su numen chi hant retzidu cando hana fattu sos votos; su sambenadu, gasi l’immentigana, et bi aggiunghene su numen de sa bidda in ue suni naschidos. E gai Jiuanne Medda cando si faghet frade si giamada Nigolau dae Gesturi.
Suni importantes sas raighinas.
Abberu est gai. Sardos semus et cherimus faghere onore a sa terra nostra. Ma sa raighina nostra cale este?
Sa mantessi de tottu sos atteros homines et feminas de su mundu: fattos tottu dae Deus; totu cantos peccadores; tottu cantos, grascias a Deus, saivados in su battijimu, innestados in Jesu Cristu, comente narat Santu Paulu.
Et tando pruite semus differentes, pruite carchi unu est bonu, biadu finzas, et carchi unu no lu este?
Criaduras de su Segnore naschimus in d’una domo, in d’una idda. Sa domo, babbu et mama, frades et sorres, sa idda, sa zente, sa vida de sa domo et de sa idda no suni chena calidades proprias, calidades chi dana unu colore, chi ajiuana a creschere in d’una manera o in d’un’attera.
M’azzis a narrer chi a Gesturi no fini tottu santos. Beru. Apo nadu: ajiuana, no chi faghene creschere. No semus aivures… Semus homines. Podimus semper seberare su bonu o su malu.
Comente narat Jesu Cristu in su Evangeliu de sanctu Jiuanne “Su Fizu faghet su [chi] faghet su Babbu” (5,19s).
Jiuanne Medda creschit in d’una domo cristiana, in ue babbu et mama pregant et insinzana a pregare a sos fizzos, et l’insinzana puru a tribagliare et a bivere onestamente.
Sa soziedade de crasa hada at essere prus zivile, su mundu hada at essere mezus si sos jovanos, sos pizzinnos, sos fizzos hana a iscurtare cunsizzos bonos et a bidere esempios bonos.
Sardos semus: et chei sardos carchi cosa de bonu hamus at jughere finzas nois a custa soziedade, pro chi crescat sana, umanamente et cristianamente.

I primi due appuntamenti di giugno

Dopo la gita nelle Langhe del Roero e proiezione di film per conoscere la Sardegna attraverso il film d’autore, i prossimi primi due appuntamenti di giugno sono: Su Rosariu cantadu (venerdì 6 giugno) e “Sapori di Sardegna” (sabato 7 giugno).
La gita sociale, svoltasi domenica 25 maggio, ha avuto come meta le colline di Langa.
E’ stata un’occasione per incontrare i conterranei del Circolo sardo di Bra, partecipare alla rassegna “Cantine aperte” e visitare un angolo del Piemonte che, proprio nel vino e nella tutela delle specificità gastronomiche ha incentrato il rilancio dell’economia del territorio.

A pochi chilometri da Bra sorge la “Cascina albertina” di Pollenzo, centro sperimentale di ricerca della prima Associazione Agraria, costituita da Carlo Alberto Re di Sardegna nel 1842, attuale sede dell’Università di Scienze Gastronomiche e punto d’incontro di molteplici attività legate all’alimentazione che ospita, oltre all’Università, un albergo, un ristorante e la “Banca del vino”; il tutto immerso in un grande parco con boschi e campi coltivati.
Proprio tra le colline delle Langhe, nella regione del Roero è nato il movimento Slow Food, primario centro di produzione vitivinicola italiana.

Fotografia di un gruppo di alcuni Soci di Su Nuraghe in gita a Bra

L’attesa proiezione “un delitto impossibile” (2000) regia di Antonello Grimaldi, è stato presentato – venerdì 30 maggio alle ore 21 nelle sale di via Galileo Galilei dall’arch. Giulio Carta, sardo di “antica” generazione, essendo i suoi antenati giunti nel Biellese prima ancora che il Piemonte e la Sardegna si incontrassero a seguito della Pace di Vienna e del trattato di Utrech (1720), quando la nostra Isola passò tra i possedimenti dei Duchi di Savoia.

Fotografia dell'arch. Carta durante la presentazione del film

Sabato 31 maggio, una partecipatissima serata che ha avuto come protagonista la pizza cotta nel capacissimo forno a legna di Su Nuraghe.
La concomitanza con la “Notte bianca” ha fatto registrare il tutto esaurito nelle ampie sale del Circolo di via Galilei.
I cucinieri hanno brillantemente superato il pienone grazie alla comprensione dei Soci e al doppio turno effettuato tra i commensali.
Tra gli ospiti: il Sindaco di Biella, Vittorio Barazzotto, l’Assessore all’Urbanistica e alla Cultura, Doriano Raise e il nostro conterraneo Rinaldo Chiola, Assessore alla Pubblica Istruzione.

I commensali

Ecco i prossimi primi due appuntamenti di giugno

Venerdì 6 giugno, ore 21, ospiti del parroco don Don Luigi Tajana, nella Chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta di Bioglio, il gruppo di preghiera di Su Nuraghe, intonerà “Su Rosariu cantadu“, guidato dal nostro cappellano don Ferdinado Gallu che terrà la catechesi in Limba sarda, in occasione della festa liturgica del Beato Nicola da Gesturi.
Grazie alla famiglia Medda residenti nel Biellese e parenti di Fra’ Nicola, alcune reliquie del Beato sono state portate a Bioglio direttamente dai Frati Cappuccini di Cagliari per essere venerate in una apposita cappella.
Da allora, ogni anno, la festa è un sentito momento di incontro tra Sardi e Biellesi.

fotografia di un gruppo di Soci in visita alla cappella di Frade Nigolau

Sabato 7 giugno, ore 21, nelle accoglienti sale di via Galileo Galilei, 11, ci sarà il terzo incontro “Sapori di Sardegna” con l’obiettivo di far conoscere la Sardegna attraverso il gusto, attraverso la presentazione di alcune varietà di cibo di cui verranno illustrati gli ingredienti e fornite le ricette.
Alma Cabras Desogus ci spiegherà la ricetta delle “pardulas”, uno specialissimo dolce di formaggio freschissimo, aromatizzato con lo zafferano. sin tratta di un tipico dolce di primavera legato al mondo agropastorale di cui sono conservate molte ricette e varianti… gustosissime.

Locandina che annuncia la serata Sapori di Sardegna

Battista Saiu

Continuano gli appuntamenti dell’Associazione

Sabato 17 maggio è stato proiettato il documentario di Guido Re: “Sardegna oggi, 1964”, con lettura di alcune poesie di Giovanna Maria Sini.
Per l’occasione è stata predisposta una particolare raccolta di quattro componimenti tratti dalle registrazioni effettuate all’epoca (1964), corredate da immagini di Francesco Ciusa che ritraggono “la madre dell’ucciso”, opera presentata alla Biennale di Venezia nel 1907 e riesposta a Venezia e a Firenze in occasione del centenario, a cura dei Circoli Sardi presenti nelle due grandi città d’arte.

Guido Re e Roberto Perinu la sera della proiezione

Domenica 25 maggio la consueta gita sociale ha avuto come meta la Terra di Langa e l’incontro con i Soci del Circolo Sardo di Bra.

Due sono gli appuntamenti del prossimo fine settimana

Il primo, relativo alla proiezione del film “Un delitto impossibile” (2000), regia di Antonello Grimaldi, verrà presentato – venerdì 30 maggio alle ore 21 nelle sale di via Galileo Galilei dall’arch. Giulio Carta, sardo di “antica” generazione.
Il duplice obiettivo è quello di far conoscere la Sardegna attraverso il film d’autore coinvolgendo al contempo i Sardi nati fuori dall’Isola.
Gli antenati di Giulio Carta, infatti, arrivarono nel Biellese (ancora consistente il ceppo dei “Carta” nel Comune di Benna), prima che il Regno di Sardegna, a seguito alla Pace di Vienna e del trattato di Utrech (1720), passasse – dopo il breve periodo austriaco – tra i possedimenti dei Duchi di Savoia.

Giulio Carta ritratto davanti ai Quattro mori

Breve nota biografica

L’architetto GIULIO CARTA, residente e nato a Biella nel 1956, è Iscritto all’Ordine Architetti di Biella.
Laureatosi presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino nel Dicembre 1984, ottiene l’abilitazione all’esercizio professionale nel luglio 1985. Dopo alcuni anni in cui ha operato come singolo, dal 1990 è membro dello Studio Associato D’Architettura Besutti- Carta – Comoglio. Abilitato per le prestazioni di cui al D.L. 494/96
Socio aderente ISTITUTO NAZIONALE DI URBANISTICA, Sezione Piemonte e Valle d’Aosta; membro della Commissione Regionale Decentrata Beni Culturali della Provincia di Biella, della Commissione Tecnica ATC Provincia di Biella e di numerose commissioni edilizie.
È stato Consigliere dell’Ordine Architetti della Provincia di Vercelli e Biella, nonché consigliere circoscrizionale del quartiere S. Paolo.

Scheda del film

Il giudice Valerio Garau muore avvelenato bevendo un caffè, in compagnia della collega Lauretta, magistrato e sua amante da tempo, nel bar del Tribunale di Sassari.Pani, procuratore capo di Sassari, affida le indagini sul caso a Piero, giudice del Tribunale di Palermo, che inizia ad indagare in ogni direzione. Si scopre così che la relazione fra Piero e Lauretta era nota a tutti, compreso il marito della donna, che Garau trafficava in reperti archeologici ed era morbosamente legato alla sorella Biba, morta suicida un anno prima. Ma, nonostante l’impegno, Piero non riesce a venire a capo di nulla, mentre si accorge che Pani vorrebbe spingerlo ad indagare sul marito di Lauretta al semplice scopo di danneggiarne la carriera. Quando il mistero sembra destinato a restare tale, una folgorante intuizione, consente a Piero di arrivare alla verità…

Il secondo appuntamento riguarda la serata conviviale in calendario per sabato 31 maggio a partire dalle ore 19,30.

Battista Saiu

Sette donne e dieci uomini i nuovi amministratori di Su Nuraghe di Biella

Sabato 12 aprile si sono svolte regolarmente le elezioni per il rinnovo delle cariche sociali per il biennio 2008-2009 del Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe di Biella.
Nel mese di maggio, i nuovi amministratori sono entrati nel pieno delle loro funzioni.
Sono risultati eletti:
Battista Saiu, presidente; Anna Axana e Isabella Salaris,vicepresidenti; Francesco Cabras,cassiere;
Alma Cabras, segretario; Michela Celadin, Giovanni Floris, Pietro Lecca, Mario Zara, consiglieri.
Collegio dei Probiviri: Domenico Corongiu, Rosa Corbelletto, Filippo Satta.
Collegio dei Sindaci: Mario Rovetti, Irene Maolu, Battista Medde.
Rappresentanti di Base: Roberto Perinu, Giannina Fara.

I nuovi amministratori ritratti al Punto Cagliari, sala di rappresentanza di Su Nuraghe di Biella

Constatata la regolarità delle elezioni e il rispetto delle norme statutarie che prevedono la pari rappresentanza di genere – sette donne e dieci uomini eletti – il presidente ha provveduto a ripartire gli incarichi tra i consiglieri preposti ai vari rami dell’attività associativa, nominando – anche tra altri Soci – i responsabili della biblioteca, Biagio Picciau; del corso di balli sardi, Alfio Sau; dei fucilieri, Gesuino Masala; dei giovani Matteo Floris, Egidio Cabras e il segretario del presidente, Mina Colaianni.

Battista Saiu

Su Nuraghe Film: Sardegna oggi, 1964

Sabato 17 maggio, ore 21 “Su Nuraghe Film” – via Galilei, 11, Biella, verrà proiettato il film “Sardegna oggi, 1964”, una pellicola realizzata da Guido Re nel 1964.
Si tratta di un documentario in 8 mm girato con scarsi mezzi tecnici in Sardegna (allora terra di forte emigrazione) durante due settimane di vacanza in seguito al conseguimento della Laurea.
Alcune scene sono state girate nell’oristanese, presso i pescatori di Cabras e ad Orgosolo, allora irraggiungibile.
Guido Re si era recato in Sardegna insieme all’amico Flavio Giranzani, entrambi di Legnano, per incontrare alcuni studenti di Ozieri, aderenti alla locale Associazione di cineamatori.
In località Maristella di Porto Conte (Alghero), avevano affittato alcuni locali messi a disposizione dall’Asilo per potersi ritrovare liberamente e scambiare le comuni esperienze.
Nonostante la qualità delle immagini – anche a causa del necessario riversamento – non sia del tutto sufficiente da un punto di vista tecnico, il documento presenta alcuni elementi interessanti sia per le immagini raccolte, testimoni la realtà dell’epoca, sia per le poesie di Giovanna Maria Sini, animatrice locale della lieta comitiva di studenti sardi e continentali.
Di Giovanna Maria Sini, interprete di quella Sardegna lontana che cercava di inserirsi nella modernità, è la voce calda e carica di pathos, registrata con uno dei primi registratori “Geloso”, di cui si allega un testo:

MADRI DEL SUD (1.36)

Passiamo lente, con la pelle bruciata,
rugosa di pesi, di fatica.
Solenni e fiere per i poeti di cieli lontani;
curve, rassegnate dalla nostra terra del sud.

Gli occhi arrossati abbiamo,
come le mani ruvide dal vento,
il cuore gonfio di miseria, di parole amare,
di destini chiusi.

Vediamo i figli, i nostri figli del sud
che volano via come grandi uccelli migratori,
abbagliati dal sole, da miraggi lontani.

Forse domani li vedremo partire;
stasera cantano ancora con le chitarre piene di vento.

E la notte… così breve… così sola…
ci dilania.

Forse non li vedremo tornare i figli;
poveri figli del sud;
forse non li vedremo morire.

Noi resteremo qui,
come cornacchie tristi e lente,
con le carni a brandelli e gli occhi aridi, secchi;
forse solo la sera torneremo alla vita
nel sentire, col vento, canti d’amore,
le chitarre che suonano lontano.

Battista Saiu