Eya, emmo, sì: là dove il sì suona, s’emmo e s’eya cantant
La costruzione di Nuraghe Chervu a Biella, che ha coinvolto la Comunità dei cittadini piemontesi di origine sarda, ha fatto riaffiorare antiche sedimentate forme rituali, tra cui la benedizione delle “Donne del grano“, le salve dei “Fucilieri“, la messa a dimora di piante per ogni nuovo nato, con l’incisione dei loro nomi sulla pietra.
Particolarmente suggestiva è stata la presenza dei “Ragazzi delle spade“, giovanissimi di età compresa tra gli otto e i quindici anni, sardi di seconda e di terza generazione, nati, cioè, fuori dall’Isola, che hanno sfilato in corteo innalzando le insegne nuragiche risalenti al XVIII secolo a.C., a significare le antiche origini nel momento dell’entrata nella comunità degli adulti; una sorta di iniziazione, di cerimonia di passaggio, che rimanda alle strategie per andare incontro al nuovo e superare il cambiamento.
Continua a leggere →