Pane e tradizione

Aprile e maggio: pani sardi al Circolo

Tre incontri per scoprire tutti i segreti della panificazione tradizionale: li propone il Circolo per il 14 e 18 aprile, con conclusione il 2 maggio.
Le lezioni avranno luogo nei locali di Su Nuraghe dalle 15,30 alle 18 e saranno tenute dalle esperte donne che mostreranno ai corsisti anche le rudimentali tecniche di decorazione dei pani, un’arte che in Sardegna raggiunge risultati artistici notevoli.
Per chi invece volesse dedicarsi all’arte del taglio e del cucito, sono in programma quattro incontri dedicati all’apprendimento delle tecniche per la realizzazione di gonne e camicie dei costumi tradizionali.
Nei giorni 7, 14, 21 e 28 maggio dalle ore 15,30 alle ore 18 il salone del Circolo si trasformerà dunque in un attrezzato laboratorio di sartoria dove principianti e più esperti potranno esercitarsi nelle loro creazioni.
Per chi desiderasse iscriversi, ricordiamo che è possibile farlo contattando la segreteria del Circolo o Anna Axana.

I festeggiamenti per fra’ Nicola

Bioglio, parrocchia di S. Maria Assunta, 30-31 marzo e 1 aprile

Ecco il programma delle manifestazioni organizzate a Bioglio dalla parrocchia di don Mario Parmigiani:

venerdì 30 marzo
ore 10 celebrazione eucaristica alla casa di riposo R.S.A.
ore 15 chiesa parrocchiale Via Crucis con riferimento agli scritti del Beato
ore 21 chiesa parrocchiale, recita di Su Rosariu Cantadu e meditazione in lingua sarda presieduta da don Ferdinando Gallu, a cura del gruppo di preghiera Su Nuraghe

sabato 31 marzo
ore 9,30 celebrazione eucaristica alla casa di riposo del Cottolengo
ore 11 chiesa parrocchiale, incontro con i bambini della scuola elementare, in particolare con quelli della Prima Comunione
ore 12,30 pranzo riservato ai parenti del Beato residenti a Bioglio
ore 16-17,30 confessioni
ore 21 filmato di Telepace sul Beato e conferenza per giovani e adulti

domenica 1 aprile
al mattino celebrazioni eucaristiche nelle 4 parrocchie di don Parmigiani
ore 15 processione con il quadro del Beato scortata dai fucilieri sardi e gruppi in costume, partendo dalla casa di riposo del Cottolengo verso la chiesa parrocchiale
16,30 circa conclusione con un rinfresco fraterno in piazza con le comunità presenti.

Su Nuraghe in musica con 4 artisti e un pianoforte

Lezioni di musica al Circolo: si svolgeranno nella serata del 31 marzo

Senza l’armonico alternarsi di tasti bianchi e neri anche il migliore pianoforte non potrebbe produrre che suoni senza senso né armonia: è infatti dalla varietà, nella musica come nella vita, che nasce la bellezza.
Può capitare allora che, per caso o per destino, tre giovani musiciste si ritrovino insieme attorno a un antico pianoforte: i tasti sono impolverati e alcune corde saltate, ma la musica è ancora capace di dare emozioni. Ecco allora che, quasi per sfida, si decide di tentare un restauro, anche grazie all’intervento provvidenziale di una socia di Su Nuraghe che, pur volendo restare anonima, dona i fondi necessari; giorno dopo giorno il progetto va in porto e il risultato stupisce anche Biagio Picciau, il bibliotecario dell’associazione che ha donato lo strumento.
Ecco allora che nasce l’idea del concerto, per ridar vita allo strumento, ma soprattutto per riunire ancora una volta Sardi e Biellesi, questa volta grazie alla musica: succederà sabato 31 marzo al Circolo Su Nuraghe quando Francesca Faudella, Paola Melis e Maurizio Amadori si esibiranno nel canto accompagnati da Valentina Foddanu al piano appena restaurato.
Pur essendo tutti e quattro molto giovani questi artisti possono già vantare curricula di tutto rispetto (vedi schede) che mettono in evidenza un percorso di studi rigorosi ed esperienze professionali significative; quest’esibizione dunque si va ad aggiungere al ricco carnet di appuntamenti culturali che caratterizza l’attività di Su Nuraghe.


Francesca Faudella, è nata a Biella, ma ha vissuto a lungo a Milano, dove ha portato a termine gli studi, dedicandosi poi totalmente al canto che attualmente perfeziona con il soprano Susanna Ghione. Diplomata in lingue, è in possesso del compimento inferiore di canto, conseguito presso il Conservatorio di Alessandria. Voce da soprano, è dotata di qualità vocali che le consentono ampi spazi dalla lirica all’oratorio. Ha al suo attivo numerosi concerti in qualità di soprano ed in gruppi cameristici. Di recente ha seguito corsi di perfezionamento a Vienna dove, nell’aprile scorso, presso la basilica di S. Margareten, ha eseguito lo “Stabat Mater” di G.B. Pergolesi con il mezzosoprano Maria Tokarska e accompagnata dal Mozart Quartett.
Ha frequentato, nell’estate 2000 a Riva del Garda, il Master Class Internazionale per giovani musicisti tenuto dal soprano Mietta Sighele.
Ha ottenuto un grande successo presso il pubblico biellese inaugurando nell’ottobre 2000 il restauro e la riapertura del settecentesco Oratorio del S. Sudario, in Biella Piazzo, in occasione dell’Ostensione della S. Sindone a Torino. Per l’occasione ha eseguito un repertorio di musiche sacre accompagnata al pianoforte dalla pianista Gloria Gili, con cui studia e collabora. Infine ha frequentato nel novembre 2000 il “master class” del mezzosoprano Franca Mattiucci presso la “Nuova Arca-Accademia della Voce” di Torino.


Paola Melis, di origine sarda (orgogliosa di questo!), studia canto dall’età di 17 anni. Dapprima seguita da un maestro di Vercelli si è poi iscritta nel 1993 al Conservatorio Cantelli di Novara dove ha conseguito il diploma nel giugno 1999. Il suo debutto risale al 1991, quando, all’età di 18 anni, si esibì nel suo primo concerto nella chiesa di San Filippo in Biella in un duetto sacro di R. Perosi.
Dall’età di 14 anni fa parte della corale Magi presso la quale emerge in ruoli solisti sia di repertorio sacro (Vivaldi, Magri, Perosi) che di repertorio operistico e di operetta (Mozart, Verdi, F. Le Har).
Nel 1998 si è esibita nel ruolo di Polly Peatchum in “Beggar’s Oper” di Britten presso il teatro Coccia di Novara e nel novembre 2000 nel ruolo di Giunone in “Orfeo agli Inferi” di Offenbach.
A “Biella Estate” terrà un concerto in onore di Verdi per il centenario della sua morte nel ruolo di Desdemona Canzone del Salice ed Ave Maria di Otello.


Valentina Foddanu si è diplomata in pianoforte presso il Conservatorio di Torino sotto la guida del M° S. Verdirame.
Ha partecipato a numerosi corsi e seminari di perfezionamento pianistico.
Ha inoltre seguito i corsi per pianisti collaboratori-accompagnatori tenuti da Vincent Scalera presso la “Renata Scotto Opera Academy” e da Sergio Magli, nell’ambito del laboratorio lirico di “Spazio Musica”, partecipando alla realizzazione della “Bohème” di G. Puccini, rappresentata al teatro Mancinelli di Orvieto.
In Torino ha collaborato con l’Accademia della Voce e con la classe di arte scenica.
È diplomanda in clavicembalo al Conservatorio di Torino con il M° G. Tabacco.


Maurizio Amadori – baritono – è allievo del M° Alain Charles Billard col quale si sta perfezionando nel repertorio di autori quali Donizetti-Bellini-Rossini per i ruoli di bariton-lirique.

Gita a Venezia: visita alla mostra Gli Etruschi

L’appuntamento annuale avrà come meta la bella città lagunare

Due giorni per visitare una città splendida e scoprire la civiltà raffinata e misteriosa degli Etruschi.
È in programma nei giorni 19 e 20 maggio l’annuale gita sociale del Circolo che quest’anno avrà per meta la mostra Gli Etruschi, organizzata dalla Fondazione Agnelli in Palazzo Grassi a Venezia. Oltre all’interessante mostra, unica nel suo genere e arricchita da numerosissimi reperti più o meno noti, i soci del Circolo potranno cogliere l’occasione per visitare una città che ha ispirato nei secoli poeti e pittori grazie ai suoi paesaggi sospesi tra terra ed acqua, tra storia e fantasia.
Affinché l’organizzazione possa essere effettuata al meglio è naturalmente necessario che le prenotazioni giungano al più presto ai promotori dell’iniziativa.

Legami antichi tra Sardi ed Etruschi

5 maggio: conferenza di Alessandro Sanna al circolo
Signori dei mari e ammiratori dei Greci, rivivono oggi nella mostra di Palazzo Grassi

Loro si chiamavano Rasenna o Rasna, ma il nome con cui erano più conosciuti era quello dato dai Greci: Tyrrhenòi o Tyrsenòi, cioè Tirreni. Da loro ha preso il nome il mare, dal mare ha preso il nome la Tirrenia che per noi è sinonimo di viaggio in mare e di Sardegna.
Ebbene l’etimologia di Tirreni da Tyrrhis, tyrsis = torre, cioè “costruttori di torri”, la dice lunga sulle affinità tra gli Etruschi (Tirreni, Tirseni, Tusci, Etruschi) e gli antichi Sardi nuragici.
La comunanza è citata dal geografo e storico Strabone, fonte autorevolissima e millenaria.
Ecco perché non ci stupiremo quando vedremo i nostri bronzetti tra i corredi funebri esposti a Palazzo Grassi, istituzione culturale del Gruppo Fiat a Venezia, ove una grande mostra li presenta al mondo.
Molti erano i legami tra i Nuragici e i Rasna: la probabile comune discendenza dalla stessa zona dell’Asia Minore (la Lidia, antica Meonia), la comune abilità metallurgica, le tante attinenze linguistiche, così come sostenuto dai linguisti e filologi isolani e continentali, la comune capacità di andare lontano sul mare, e non solo in cerca di stagno.
Allora non era ancora diventato proverbio il detto “furat chie venit de su mare” (ruba chi arriva dal mare); non erano ancora padroni i Cartaginesi e i Romani.
I Rasna, gli Etruschi erano nostri alleati, amici; i loro bronzetti erano comuni a Posada, a Neapolis nell’Oristanese e altrove. I Nuragici, liberi e forti, erano padroni del loro mare e della loro terra; le loro ceramiche si ritrovavano a Oriente, le loro navi commerciavano lontano e i loro guerrieri erano temuti e rispettati come la civiltà che diffondevano.
A Venezia conosceremo il mondo di questo popolo amico, dove e come viveva, in cosa credeva.
Forse scopriremo qualche riferimento con “su connottu“, con i visi, l’atmosfera di una delle prime terre di là dal mare.

Alessandro Sanna